Papa Francesco all'udienza con CL (Foto: Giovanni Dinatolo)

Il regalo più bello della mia vita

Antonio, 57 anni, romano, cresciuto in ambienti religiosi. «Pensavo di essere su un binario tutto mio». Poi incontra una persona che lo invita all'Udienza del Papa con CL

Ho 57 anni, sono cresciuto e ho frequentato ambienti religiosi da sempre, iniziando con i francescani, passando per i salesiani, poi alcuni episodi della vita mi hanno portato in una alternanza di allontanamento ed avvicinamento a Dio. Un giorno, quando pensavo di essere su un binario tutto mio, incontro una persona che mi parla in modo diverso, mi dà un altro sguardo sulla vita, mi ribalta una domanda che mi faccio spesso, ovvero: «Perché proprio a me?», e lei mi dice: «Perché non a me?». Mi parla poi, di questo gruppo di cui lei fa parte, di cui si sente parte, di questo movimento che è la sua famiglia e ogni volta il suo volto si illumina. Coglie questo mio stupore e mi regala un invito per l’Udienza con il Papa per il Centenario di don Giussani. Lo accetto con piacere, anche se penso di partecipare ad una commemorazione come tante già vissute.

Arrivo in Piazza San Pietro e vedo un mare di persone gioiose, mi vengono i brividi in una giornata di caldo e sole cocente, non capisco, non comprendo il perché, ma mi sento partecipe, non più ospite. Dopo un po’ iniziano le Lodi, i canti e la voce di don Giussani che sembra stia parlando a me tra i 60mila presenti. Mi dice: sei libero di fare quel che vuoi, non hai veti, non hai limitazioni, ma se vuoi essere felice di quello che fai, fallo in compagnia di Gesù, perché Lui crede in te e nella tua felicità. Poi il Santo Padre, mai sentito così diretto, così entusiasta. Mi colpisce ogni singola parola, mi colpisce soprattutto l’invito a non sprecare il tempo né per sé né per gli altri, a credere nel bene e nel fare il bene, a godere del dono della vita.

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Oggi a 48 ore dall’evento, ho due certezze: la prima, che non mi sento più su un binario tutto mio, ma su un lungo treno colmo di gente gioiosa, con la voglia di vivere in sintonia. La seconda, che questo invito per il Centenario è stato il regalo più bello che io abbia mai ricevuto.
Antonio, Roma