(Foto: Massimo Quattrucci/Fraternità CL)

La compagnia di Samuele

La giornata dell'Udienza con papa Francesco vissuta con il figlio disabile. Le difficoltà e la sorpresa di «una compagnia carnale» che ti accompagna. «Siamo un popolo che cammina nell'abbraccio amoroso di Cristo»

Sono sposata con Enzo da venticinque anni e mamma di Samuele, Simone e di Andrea che è in Paradiso. Siamo figli di don Giussani da quando, a quattordici anni, abbiamo incontrato il movimento: è stata l’intuizione che era la via percorribile affinché il nostro cuore fosse lieto. Con il passare del tempo, questa coscienza è cresciuta sempre più, sperimentando che il Signore ti vuole così come sei e ti sostiene in tutte le circostanze.

Così è accaduto che, quando si è saputa la data dell’Udienza del Papa, mio marito è arrivato e mi ha detto: «Il Papa ci chiama, ho fatto quattro biglietti per Roma». A me è venuto un capogiro, perché con mio figlio Samuele di 21 anni, disabile, tutte le partenze sono faticose. Anche se non ci sottraiamo mai ai ritiri, alle vacanze, perché sappiamo che malgrado la fatica è un bene per la nostra famiglia. Mio marito continuava a ripetermi: «Non ti preoccupare, andrà bene, perché Samuele vuole andare dal Papa». I nostri figli vivono proprio un rapporto personale con Dio e Samuele sa bene che papa Francesco è «il capo».

La faccio breve… partiamo ed è già una festa, perché all’aeroporto incontriamo tanti amici e anche la madrina di mio figlio Simone, neanche a farlo apposta, ha il posto in aereo proprio davanti a lui. Ma da quando scendiamo dall’aereo, per andare a prendere il taxi, Samuele fa una grande fatica a camminare, e così anche l’indomani, dall’albergo a Piazza San Pietro.

Quello che pensava mio marito, la semplicità del gesto, non si è verificata. Per arrivare in piazza abbiamo fatto centinaia di “stazioni”. Ma nella fatica, come in ogni fatica vissuta nella nostra famiglia, si sono verificati sempre dei miracoli: Dio non ci ha mai abbandonato! Tanto da darci sempre una compagnia carnale. Io e Simone, grazie ai nostri amici, siamo riusciti a sederci tra le prime file, come prediletti. E il nostro amico Michele ha lasciato il posto che aveva per andare a fare compagnia a Enzo e a Samuele, che non riusciva a stare seduto e vagava sotto i portici.

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Proprio Michele ci ha raccontato che non è riuscito ad ascoltare nulla dell'incontro del Papa, ma ha goduto della compagnia di Samuele. Ha scritto a Enzo un messaggio: «…Perché chi è Gesù per me e cos’è Gesù per me, si palesa davanti alla realtà che si impone. Qualcuno potrebbe pensare: ma ti sei perso il Papa! E invece ho vissuto la compagnia di Gesù stando con te e Samuele». Questo mi porto dell’incontro con il Papa: siamo un popolo in cammino, che cammina nell’abbraccio amoroso di Cristo.
Alida, Agrigento