Salonicco (Foto Unsplash/Teo Zac)

Grecia. Le canzoni mai dimenticate di Ianis

Un'amicizia nata più di quarant'anni fa, tra i colli di Perugia. Poi il ritorno in Tessaglia, portandosi nel cuore per anni l'incontro con quegli amici. Tanto da venire in Italia per rivederli e invitarli nella sua città

Nel settembre del 2021 ho rincontrato il nostro amico Ioannis - Ianis per noi – di Salonicco, che, a sorpresa, dopo più di quarant’anni, era venuto dalla Grecia a trovarci con la figlia Vasiliki. Non credevo ai miei occhi. Alla fine degli anni Settanta, Ianis era venuto a Perugia per studiare la lingua italiana e aveva incontrato il movimento tramite un amico, cominciando a partecipare alla vita della nostra piccola comunità, andando a caritativa dai vecchietti di una casa per anziani, partecipando alla messa (lui greco ortodosso, impressionato dall’aver conosciuto un prete senza barba), fino a decidere di vivere negli appartamenti dei nostri universitari. Di quegli anni ci ha raccontato: «Quei ragazzi stavano insieme come se fossero una famiglia e, nella mia mente, pensavo al legame che dovevano avere i primi cristiani tra di loro. Ero entrato in un cammino che mi piaceva. Queste persone con l’accoglienza, le preghiere comuni, l’amore per il vicino e il loro modo di vivere conquistarono il mio cuore tanto che decisi di andare ad abitare per qualche anno negli appartamenti che autogestivano a un costo ribassato».

Nel 1980 era ritornato in Grecia portandosi dietro l’esperienza viva che aveva incontrato e cercando di riviverla a Salonicco. Le nostre strade si divisero. «Sono rimasto fedele a quelle facce che avevo incontrato perché rappresentavano il bene, l’amore, il modo di vivere al quale volevo partecipare o che almeno ammiravo», ha aggiunto: «Tutto questo aveva come fonte la parola di Cristo. Quando sono tornato in Grecia ho cercato di incontrare gente che viveva in questo modo, ma non sono riuscito a comunicarlo. Ho vissuto con molte persone, ma, in realtà, ho vissuto solo, con nostalgia». Ce ne siamo accorti quando la sera successiva l’abbiamo invitato a cena nella nostra casa dei Memores Domini e lui ci ha stupiti per come ricordava gli amici di allora e ci chiedeva di loro e della nostra vita. Dopo tutti questi anni era riuscito a coronare un sogno che aveva a lungo custodito: quello di ritornare a Perugia a incontrare i suoi amici. «Che cosa aveva visto in quegli anni?», ci chiedevamo mentre lui raccontava.

A luglio 2022, io e Maurizio siamo riusciti a fare una “scappata” a Salonicco per stare tre giorni con Ianis. Ci ha ospitati a casa sua perché i figli non c’erano. Siamo rimasti colpiti dalla sua accoglienza. Ci ha portato a visitare ogni giorno un angolo della città, mentre sua moglie lavorava e, aiutata dalla mamma, ci faceva trovare pranzi e cene buonissime a base di prodotti locali.

L’ultima sera abbiamo detto loro che volevamo ricambiare un po’ dell’ospitalità portandoli fuori a cena. Abbiamo passato una bella serata chiacchierando e mangiando ottimo pesce. Tornando, Ianis ha detto: «Adesso cantiamo un po’». E ha intonato Che siano una sola cosa e altri nostri canti che ricordava benissimo.

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Quando sono tornato in Italia, abbiamo cominciato a vederci ogni settimana in videocollegamento e, pian piano, è venuta fuori l’idea di lavorare insieme sul Il senso religioso. Gli ho inviato una copia del libro e ho trovato anche la traduzione greca che gli ho spedito. Abbiamo cominciato a leggerlo e a commentarlo, cercando di trovare i nessi con la vita. Gli ho dato l’indirizzo di una famiglia del movimento in Grecia…
Riccardo, Perugia