La Basilica di San Nicola a Bari (Foto Ansa-Dpa)

Bari. Il volto più umano della pace

Una settimana di incontri e testimonianze in Puglia per gli amici ucraini della ong Emmaus, profughi in Italia. Tra i tanti dialoghi accaduti, uno in particolare: quello con padre Emmanuel. Che, commosso, ha scritto un messaggio

Un corso di aggiornamento per insegnanti ad Altamura è stata l’occasione per chiedere a Elena Mazzola di venire qualche giorno in Puglia con alcuni dei suoi amici per incontrare e raccontare di sé, dell’Ucraina e dell’esperienza di Emmaus, l’opera di accoglienza per orfani e disabili ucraini.
Un vero “tour de force” tra banchi di scuola, saloni parrocchiali e aule scolastiche che ha permesso a tanti amici di vedere incarnato in un’esperienza viva l’invito rivoltoci da Papa Francesco a vivere con lui la “profezia per la pace”.
In particolare, poco prima della partenza di Elena, è accaduto un incontro imprevisto. Il sabato sera, dopo aver partecipato alla messa nella Basilica di San Nicola insieme ad alcuni amici, Elena ha conosciuto padre Emmanuel Albano, domenicano e docente di Patrologia alla Facoltà Teologica Pugliese, oltre che direttore del Centro ecumenico “P. Salvatore Manna” presso la stessa basilica. Pieno di domande, ha dialogato con Elena in modo appassionato, e alla fine le ha detto: «Noi siamo aiutati ad abbracciare tutto questo perché c’è Uno che prima di noi è salito in Croce. E gli amici ucraini si sentono compresi solo a questo livello, come dice la lettera del Santo Padre Francesco al popolo ucraino, che guarda e ascolta ogni giorno il dolore di un intero popolo».
Nicola, Bari


Padre Emmanuel ha inviato, poi, un messaggio per ringraziare di quanto aveva visto e vissuto. Ecco le sue parole:

Rimanete umani
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli» (Mt 5,43-44).
Non c’è luce più grande che le parole di Gesù. E non c’è condizione migliore per vedere la luce che quando si è nelle tenebre. E forse quanto più le tenebre sono fitte, tanto più la bellezza della luce mostra la sua invincibile forza.
Il dolore che giunge a noi - oggi più forte - da vicino e da lontano provoca continuamente. Provoca a una risposta. Provoca riflessioni. Provoca l’azione. Spesso provoca mostrando l’impotenza di chi non è in grado di spostare i grandi equilibri. E per questo tenta di disperazione. Di inazione. Di insensibilità. Di morte. Anche se di una morte lenta. Inconsapevole. Paralizzante.
Di fronte a tale scenario le parole di Gesù abbagliano. Faro di speranza in situazioni dolorosamente difficili. Ingrovigliate. Complesse. All’uomo insolubili. Di fronte a tale insolubilità il Maestro di Galilea dice «rimanete umani». Anzi, di più. Crescete in umanità.
Di fronte al dolore che disumanizza rimanete umani. A fianco del dolore che strazia il fratello e la sorella siate ancora più umani. E la vostra umanità curerà - si prenderà cura - della ferita. Almeno la lenirà un po’. L’umanità vi permetterà - almeno un po’ - di vedere il dolore dell’altro. Di sintonizzarvi con lui. E di farvi capire dal dolore che lo abita. Anche con una lingua che divide. Anche tra culture lontanissime. Anche con abitudini che spostano lontano.
Rimanete umani anche di fronte a chi procura dolore. Perché la vostra umanità è il modo migliore per parlare alla sua sordità. Per aprire i suoi occhi rabbuiati. Magari da dolore passato. Oppure da lontane convinzioni. Rimanete umani. Perché l’umanità faccia breccia. Unica voce che può veramente insinuarsi. Sgretolando - foss’anche poco a poco - i muri che le ragionevoli riflessioni non cessano di innalzare da ogni parte.
Rimanete umani. Con la convinzione che tutti siamo umani. E neanche troppo in fondo. Anche di fronte alla voce che spinge a credere il contrario. Tutti siamo umani. Nessuno escluso. Tutti abbiamo il più potente organo di comunicazione: il cuore.
Nella fiducia, incrollabile, che esso è creato dal Padre comune. Che «fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti». Senza mai cessare di re-cordare che tutti sono fratelli.
Chi non dimentica rimane umano. E, sforzandosi di esserlo sempre più, incontra Colui che dell’umanità ha mostrato il volto più... umano.
Con fraterna e sincera riconoscenza per la testimonianza ricevuta questa sera.
padre Emmanuel, Bari