I fratelli Karamazov

Introduzione di Adriano Dell'Asta
Fëdor DostoevskijBUR - Milano 2012
Pagine: 1060


“Io ho creduto, e perciò voglio vedere anch’io, e se allora sarò già morto, mi devono risuscitare, perché se tutto accadesse senza di me, sarebbe una cosa troppo avvilente. Non ho mica sofferto per concimare con le mie colpe e le mie sofferenze un’armonia futura in favore di chi sa chi! Voglio vederlo coi miei occhi, il daino che ruzza accanto al leone, e l’ucciso che si rialza e abbraccia il suo uccisore. Voglio esserci anch’io, quando tutti sapranno finalmente perché le cose siano andate così.”

Uno dei più grandi romanzi della storia. Una delle opere d’arte che con più forza è entrata nel cuore degli uomini.
F.M. Dostoevskij concluse I fratelli Karamazov dopo tre anni di lavoro, due mesi prima della morte, avvenuta nel gennaio 1881.
Nel mettere in scena il dramma di una grande famiglia russa, e in particolare i difficili rapporti che si instaurano tra quattro fratelli, quando il padre Fëdor viene ritrovato ucciso, Dostoevskij descrive con coraggio, con profondità e con finezza l’animo umano e la varietà dell’esistenza, il romanzo porta alla ribalta come protagoniste le grandi questioni per la ragione e il cuore: che cosa è la libertà? Perché il dolore? Cosa significa amare? E Dio cosa c’entra con gli uomini?