L'impegno del cristiano nel mondo
Prefazione di Julián CarrónPagine: 144
Prima edizione: 1971
«Per questo il cristiano può percorrere il suo cammino nel mondo con una speranza fresca, credibile, creata dall’origine divina, e nella misura in cui permane alla fonte e beve da essa può indirizzarvi anche gli altri, gli assetati: sì, per mezzo suo può far bere anche gli altri a questa origine (Gv 4,14; 7,37ss). Può realizzare attorno a sé un modello di esistenza libero dalle potenze personali e sociali del mondo, e donare al di sopra della morte (in tutte le sue possibili forme) un presentimento di vita di resurrezione: nel nascondimento è vero (Col 3,3), ma con tanta efficienza da cambiare a livello di vita il tessuto della società umana».
(Hans Urs von Balthasar, Einsiedeln 1971)
«Il destino e l’intenzione profonda della comunità cristiana è il mondo, “per gli uomini”: una dedizione profonda e appassionata agli uomini e al loro destino, una tensione a rendere presente dentro la trama della convivenza solita, in cui gli uomini soffrono, sperano, tentano, negano, attendono il senso ultimo delle cose, il Fatto di Gesù Cristo unica salvezza degli uomini. Il “per gli uomini” è il motivo storicamente esauriente la vita della comunità cristiana. L’apertura incondizionata alla missione è garanzia di verità e di autenticità della vita stessa della comunità cristiana: “Per essi io consacro me stesso, affinché siano anch’essi consacrati in verità”».
(Luigi Giussani, Einsiedeln 1971)