Il sangue e l'amore

Emilio BonicelliJaca Book - Milano 2004
Pagine: 138


Da due storie vere.
Fine della Seconda Guerra Mondiale, un Seminario viene requisito dalle milizie naziste per loro uso. Nelle campagne imperversano invece bande di partigiani, talvolta spietate. La violenza, fisica o ideologica che sia, non ha colore. (...)
Scena di famiglia milanese, molti anni dopo. Ad una piccola bambina viene diagnosticata una grave forma di leucemia, che la porterà sulla soglia di una situazione senza speranza. Anzi, forse appena più in là della soglia…
Attraverso un avvincente schema narrativo a capitoli alterni, in questo romanzo si snodano due storie vere. La prima è quella di Rolando Rivi, seminarista di cui è in corso il processo di beatificazione, rapito ed ucciso proprio da una frangia di partigiani per il solo fatto di non voler nascondere la propria fede. La seconda è quella di una famiglia straniera (qui trasformata in milanese per rispetto della privacy), duramente provata dalla malattia della bambina, della quale una notizia di agenzia riporta la guarigione prodigiosa. Le due storie si intrecciano nel momento in cui viene chiesta l’intercessione del martire per la guarigione della bambina.
Attraverso lunghe ricerche e la partecipazione commossa alle vicende narrate (il compianto del padre che ritrova e riporta il corpo del figlio ucciso è una pagina di altissima poesia), l’autore riesce a rendere viva l’esperienza di un dolore innocente che miracolosamente ne salva un altro, in un romanzo a tinte vive che non può non lasciare un segno.