Il poema del destino. Virgilio, Eneide

Il poema del destino

A cura di L. Cioni e G. Regoliosi-Morani
VirgilioBUR - Milano 2004
Pagine: 180


Una grande storia. Uno dei racconti che hanno fondato la cultura occidentale. In questa edizione, grazie a un accurato lavoro di scelta ontologica e di raccordi narrativi, rivive in tutta la sua forza e bellezza. La pietà per le vicende umane, il senso del coraggio eroico, l'amore, la lotta per la giustizia, e la magia di un grande viaggio fanno dell'Eneide la storia profetica di un popolo e, in qualche misura, di ogni uomo che sente di dover rispondere a una chiamata del destino.
La lettura di un classico fondamentale, resa agevole e viva dal lavoro di introduzione e di collegamento delle curatrici.
Questo volume si articola in due parti: la prima presenta il racconto dell'Eneide trasposto in prosa, nel quale trovano spazio ampi stralci del testo di Virgilio; la seconda propone i commenti ai brani in versi.

Rileggere l'Eneide di Virgilio ha voluto dire, per chi ne ha curato questa presentazione, innanzitutto misurarsi con un modo di narrare e con una concezione della storia drammaticamente tesa tra dolore e speranza, che fa della grandezza la sua cifra: tutto è grande qui, l'ira degli dèi, la rovina di Troia, la passione, la distesa del mare, i duelli, la nostalgia della patria perduta, l'accettazione del volere del destino. Ma non è una grandezza che schiaccia: l'arte di Virgilio, la sua pensosità, la sua malinconia, la domanda tutt'altro che risolta sul senso di una storia che per avverarsi deve attraversare tanta sofferenza non umilia chi vive una vicenda più piccola e limitata di quella degli eroi troiani, ma offre invece uno strumento di singolare bellezza per comprendere di più ciò che è grande, anche ai giorni nostri, e ciò che resta confinato, oggi come ieri, nel suo limite. [...] Enea è veramente l'eroe che sta sul limitare del mondo moderno: gli viene rivelato un compito, egli lo assume come tale e lo porta a compimento, ma sempre nella penombra di una guida che non gli si rivela mai, che egli deve cercare faticosamente nel sogno, nelle apparizioni, nei presagi, nelle parole ascoltate nell'oltretomba. Eppure egli ubbidisce, da uomo veramente religioso, attaccato a ciò da cui dipende la sua vita: gli dèi, la patria, la famiglia.
(Dall’Introduzione di Laura Cioni)