Dostoevskij, L’idiota

L’idiota

Introduzione di D. Rondoni. Note di E. Lo Gatto
Fëdor m. DostoevskijBUR - Milano 2004
Pagine: 753


Tra Delitto e castigo e I Fratelli Karamazov, dalla penna geniale di Dostoevskij esce il racconto de L’idiota. In esso, per ammissione dello stesso autore, c’è tutto quel che nel suo animo premeva.
Sulla vita del grande romanziere russo si stanno addensando le ombre del dolore e della tragedia, e il suo genio sta formando i panorami più vasti e terribili della sua opera. È al culmine del suo travaglio creativo. Ed egli scrive, nella storia delicata e drammatica del principe Myŝkin, un romanzo che si interroga sul senso della bellezza della natura umana, e sul tentativo di far vincere il bene sul sopruso e sul male.
È una storia che impressiona il lettore di ogni tempo. Le doti di finezza e di crudità psicologica, il senso dello smisurato mistero della libertà umana danno vita a una vicenda affascinante e avvincente. Da cui il lettore non riemerge uguale a prima.