Comunione e Liberazione
La ripresa (1969-1976)

Introduzione del cardinale Giacomo Biffi
Massimo CamisascaSan Paolo - Cinisello Balsamo (MI) 2003
Pagine: 450


Se dovessi esprimere con una sola immagine il percorso raccontato in questo volume, sceglierei la traversata del deserto. Gli anni 1969-1976, sette anni soltanto, rappresentano, sotto la guida di don Giussani, il cammino della rinascita del movimento, dopo il periodo della crisi che aveva visto la sua riduzione numerica ai minimi termini, e il suo affermarsi definitivo nella Chiesa e nella società italiana. Così, i ciellini appena nati mettevano tutta la loro intelligenza e il loro ardore a dimostrare che le loro risposte ai problemi degli uomini erano più efficaci di quelle degli altri. Ne nacque una serie infinita di appuntamenti elettorali, di mobilitazioni, di assemblee. Sono gli anni di fuoco delle elezioni nelle università e nelle scuole (1973), politiche e amministrative, del referendum sul divorzio (1974). Alla fine Giussani capì che era giunto il momento di riprendere in mano decisamente e direttamente la guida di tutto il movimento. Lo fece mettendosi alla testa del gruppo degli universitari. Per tutto il movimento fu veramente un nuovo inizio. D’altra parte, accade sempre così in ogni realtà viva e in particolare nella Chiesa. Occorre sempre ricominciare, riscoprire l’inizio a un livello nuovo, più profondo. Dall’utopia alla presenza, fu la chiave di lettura di quegli anni. Riscoprire la letizia e la libertà dell’incontro con Cristo per seguirlo, senza stanchezze sproporzionate e faticosi programmi culturali e politici, nel suo cammino in mezzo agli uomini. Un movimento dunque non meno presente né meno impegnato, ma originale, più consapevole delle ragioni della sua speranza.
(Massimo Camisasca)

“Comunione e Liberazione” è un’intelligente traduzione nel linguaggio ecclesiale e sociale del nostro tempo dell’aforisma famoso di Sant’Ambrogio: Ubi fides ibi libertas (Ep. 65, 5: «Dove c’è la fede lì c’è la libertà»).
(Dall’Introduzione del cardinale Giacomo Biffi)