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RETE ITALIA Una nuova politica laica che parte da un'amicizia

Dal 13 al 15 marzo oltre 1.200 politici da tutta Italia si sono riuniti a Riva del Garda. Per mettere a tema le ragioni del loro impegno. E riconoscersi «chiamati innanzitutto alla testimonianza»
Francesco Magni

Riva del Garda. È qui che oltre 1.200 politici arrivati da ogni parte d’Italia si sono dati appuntamento con Roberto Formigoni, dal 13 al 15 marzo, per approfondire e mettere in discussione la propria esperienza politica. Il titolo della manifestazione, organizzata da Rete Italia, è tratto da un discorso di Benedetto XVI: «Il mondo… necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati». Colpisce da subito una cosa: non sembra di essere ad un congresso di partito, ma ad un raduno di amici. L’atmosfera è rilassata e informale (sul palco le battute non mancano), ma è anche carica di serietà rispetto al lavoro e agli incontri che segnano il tempo della due giorni.
Formigoni ha spiegato il primo giorno la natura di questa proposta, sottolineando che Rete Italia non è una corrente all’interno del PdL, ma un’amicizia e un aiuto tra persone impegnate in politica: «La politica è una cosa seria. Per questo è importante e bello trovarci insieme a discuterne», dice il governatore della Lombardia.
I dibattiti sono stati aperti da una Lectio Magistralis del cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia, che ha toccato temi fondamentali per il futuro del nostro popolo e del mondo intero: dalla presenza dei cattolici in politica alla bioetica, dal nuovo ordine mondiale alla necessità di una vera laicità. L’uomo politico «non è chiamato innanzitutto a intraprendere sterili battaglie ideologiche - ha affermato il Patriarca -, ma ad agire in un’ottica di testimonianza, giocandosi in prima persona in ogni circostanza dell’agone pubblico».
In un altro momento dei lavori, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha raccontato la sua esperienza personale degli ultimi mesi, in particolare sul caso di Eluana Englaro, che lo ha visto protagonista in prima linea. Più che un comizio, il suo intervento è stato l’esemplificazione di una modalità di azione affettivamente e ragionevolmente impegnata nell’affrontare le vicende della vita. Non a caso, la platea gli ha dedicato una prolungata standing ovation. Molto apprezzato è stato anche l’intervento e il saluto telefonico di Silvio Berlusconi, che - tra le altre cose - ha pronunciato un secco “no” all’eutanasia e ha manifestato il desiderio di «proseguire nel sostegno delle famiglie numerose», attraverso l’introduzione del quoziente famigliare.
Da Riva del Garda l’orizzonte s’è allargato anche oltre i confini italiani: dal saluto del vicepresidente del Paraguay, Federico Franco, all’incontro tra il ministro degli Esteri Franco Frattini e il vicepresidente del Parlamento europeo Mario Mauro. Nella cornice del raduno di Rete Italia, Mauro ha comunicato ufficialmente la notizia della sua candidatura alla presidenza dell’Europarlamento. Anticipando lo slogan delle elezioni europee del 6-7 giugno: «L’Europa conta. E per te cosa conta?». Proprio in questo frangente elettorale si rivela la natura di Rete Italia: un’amicizia operativa e creativa. Senza nessuna pretesa di egemonia o di facili ricette pronte all’uso, ma con la consapevolezza di portare anche nei freddi palazzi di Bruxelles e Strasburgo un’esperienza di vita unica che possa contribuire alla costruzione dell’Europa.