L'incontro tra Gianfranco Fini e Federico Franco.

VIAGGIO A ROMA
E per guida l'amico padre Aldo

Federico Franco, vicepresidente del Paraguay, in visita in Italia. Da Roma a Riva del Garda con una guida speciale: un caro amico che vive nel suo Paese, padre Aldo Trento
Consuelo De Lorenzi

Un lungo viaggio, assieme ad un amico, per trovare tanti amici. La prima tappa del tour italiano del vicepresidente Federico Franco e della moglie Emilia Alfaro, in compagnia di padre Aldo Trento, parroco di San Rafael ad Asunción è stata Roma. La città eterna, la culla della civiltà, il cuore stesso della storia del mondo moderno. E, soprattutto, un luogo in cui si è celebrata una vicinanza, un legame, sicuramente l’inizio di un rapporto che avrà tempo e modo per dispiegarsi e creare frutto. Tra Roma e Asunción la scintilla della simpatia è scoccata una sera, davanti al palazzo della Camera dei Deputati, tra gli edifici rinascimentali e barocchi che rendono la capitale italiana unica al mondo. In una sala riunioni trenta persone sono in attesa degli amici venuti dal Paraguay. Sono membri del Parlamento italiano, sia della maggioranza sia dell’opposizione, dirigenti del sindacato, manager di impresa. Si incontrano tutti i martedì per un’ora di “catechismo”. Sì, avete letto bene: un’ora di formazione cristiana seguendo il sentiero tracciato da don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, in un suo testo intitolato Si può vivere così?, tradotto in venti lingue, tra cui anche lo spagnolo. Racconta il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi: «Quando sono stato eletto ho chiesto ad un amico: e ora cosa faccio, come posso portare una esperienza cristiana nella politica? Mi ha risposto: continua a fare quello che facevi, non c’è nulla che devi cambiare. E così ho pensato di proporre in modo semplice e diretto il momento fondamentale della mia vita cristiana così come la vivo nel movimento di Cl, al quale appartengo. Questo momento si chiama "Scuola di comunità": leggiamo e ci paragoniamo, approfondiamo la nostra esperienza e questo crea una amicizia profondissima. Abbiamo iniziato in pochi, ora il nostro incontro è frequentato da una cinquantina di persone. Non significa che tutti sono di Cl, ma che trovano qui una occasione per scoprire o riscoprire quel valore che dà senso a tutto, anche il nostro lavoro e impegno politico». Il vicepresidente Franco appare sbalordito, non si aspettava l’esistenza di una comunità cristiana nel cuore della Roma del potere. Oltre a questa riunione del martedì, l’appuntamento per tutti è la messa quotidiana celebrata nella incantevole chiesetta della Camera, risalente all’VIII secolo, da monsignor Rino Fisichella, rettore dell’Università Lateranense e presidente della Pontifica Accademia per la Vita. Inoltre una volta all’anno il gruppo dei parlamentari propone un pellegrinaggio. Quest’anno in verità sono stati due: la Terra Santa e Lourdes in febbraio, con oltre centocinquanta partecipanti tra esponenti politici, familiari e amici. L’iniziativa scatena sempre la curiosità dei giornali italiani: chi ha mai visto gente come questa fare la via crucis tra le stradine della Città Vecchia di Gerusalemme?
Lupi racconta la vita della “strana” comunità, e così fanno gli altri presenti, che arricchiscono la storia di particolari e motivazioni. Scatta subito una sintonia profonda tra laici cristiani impegnati in politica nei due Paesi, Italia e Paraguay: per il bene comune e per aiutare i più poveri, come sottolinea più volte il vicepresidente Franco che aggiunge: «Ringrazio l’Italia per la grande opera che ha fatto per noi: mandare in Paraguay padre Aldo». Un’ora trascorre rapidamente, e il gruppo si dà appuntamento alla mattina del giovedì, per vivere insieme il momento della messa. Il giorno dopo, mercoledì, per la delegazione paraguayana è un giorno decisivo: alla mattina il dialogo con il Papa in piazza San Pietro, di cui l’Observador ha dato notizia la scorsa settimana, poi il pranzo con il superiore della Fraternità sacerdotale San Carlo Borromeo, don Massimo Camisasca, e nel pomeriggio la visita in Campidoglio, sede del comune della città guidata dallo scorso anno dal sindaco Gianni Alemanno. Un incontro segnato dalla cordialità e dalla immediata ricerca di prospettive di collaborazione e intesa. I temi affrontati: l’educazione e la formazione professionale, soprattutto nel campo della sanità; l’aiuto alle opere sociali e caritative, come quelle della parrocchia di San Rafael; la sicurezza e la lotta alla criminalità, che per il sindaco procedono di pari passo con la solidarietà. Alemanno ha poi spiegato le finalità del “piano regolatore sociale” che è in corso di definizione. Si tratta di una novità per l’Italia, dove fino ad ora le città si sono impegnate nei piani regolatori urbanistici, tutti dedicati all’edilizia e alle infrastrutture. In questo caso Roma vuole affrontare e orientare la sua vita sociale, alla ricerca di un equilibrio nuovo, e valorizzando le realtà e le iniziative che nascono liberamente dal desiderio dei singoli, delle comunità territoriali, delle associazioni di base. Il principio ispiratore è quello della sussidiarietà, un caposaldo della Dottrina sociale della Chiesa, che porta a scelte amministrative molto concrete, come quelle dei “buoni” erogati al cittadino perché questi possa scegliere il servizio migliore, pubblico o privato che sia. L’incontro si conclude sul magnifico terrazzino del sindaco, che si affaccia sulla passeggiata dei Fori Imperiali. Un luogo unico al mondo, dal quale si sono affacciati gli ospiti d’onore della città. Alemanno illustra le maestose testimonianze della grandezza di Roma e si propone di ricambiare la visita ad Asunción, l’anno prossimo o nel 2011, per il bicentenario dell’indipendenza paraguayana. Nel frattempo verranno scambiati documenti e informazioni per creare un ponte tra le due capitali.
Una cena con un gruppo di amici imprenditori negli eleganti saloni del “Circolo dell’Aviatore”, cui si aggiunge l’onorevole Renato Farina, conclude la giornata nel segno della generosità: molti infatti testimoniano un aiuto concreto alle opere di padre Aldo, definite dal vicepresidente Franco come un “miracolo”.
Subito dopo la messa del giovedì alla Camera dei Deputati, la delegazione del Paraguay, presente anche l’ambasciatrice a Roma, viene ricevuta dal presidente della Camera, Gianfranco Fini. Una conversazione che si instrada lungo i binari dell’intesa reciproca. Fini si dimostra ben informato sulla situazione politica ed economica del Paese e si augura che venga presto e finalmente approvato da Asunción l’accordo bilaterale sulla protezione e la garanzia degli investimenti, essenziale per gli imprenditori italiani, che altrimenti “continuano a rivolgersi altrove”. Il presidente si impegna anche a favorire la creazione di un Gruppo di amicizia parlamentare tra Italia e Paraguay. Che in un certo senso comincia subito ad essere operativo: infatti quando la delegazione si affaccia dai banchi degli ospiti sulla grande aula dei lavori parlamentari, viene salutata dalle parole di Maurizio Lupi, in quel momento impegnato a guidare i lavori, e da un grande affettuoso unanime applauso. Ultimo appuntamento della giornata romana è al Centro Internazionale di Comunione e Liberazione, dove alcuni giornalisti, ecclesiastici, manager e imprenditori desiderano festeggiare padre Aldo e “i suoi amici di Asunción”. Il vicepresidente Franco ribadisce la grande stima per il missionario italiano, anzi, molto più che stima: «Padre Aldo - dice - è un santo che cammina tra noi».
La serie di incontri romani ha avuto un “prolungamento” nel nord Italia, sulla punta settentrionale del lago di Garda, incuneata tra le montagne del Trentino. Qui infatti si svolge il convegno di “Rete Italia”, una sorta di club che riunisce politici nazionali e locali che si ispirano alla sussidiarietà, ai principi del bene comune e ad una chiara testimonianza cristiana nella vita pubblica. Il tema del simposio di tre giorni, cui partecipano mille persone, è fornito da una citazione di Benedetto XVI, il quale si augurava l’emergere di «una nuova generazione di laici cristiani impegnati in politica». A guidare i lavori Roberto Formigoni, governatore della Lombardia, la regione più importante d’Italia, il vicepresidente del Parlamento Europeo Mario Mauro e l’onorevole Lupi, che già abbiamo conosciuto e che aveva insistito con il vicepresidente Franco affinché fosse presente al convegno. Anche in questo caso con la delegazione del Paraguay saluti, discorsi e abbracci non formali e non rituali. Il ministro degli Esteri Franco Frattini, presente a Riva del Garda per presentare i prossimi lavori del G8 che si svolgeranno in Italia, ha manifestato l’interesse dell’Italia a collaborare da subito con il Paraguay. E il vicepresidente Franco ha risposto con una idea semplice e fattibile: un centro di cultura italiana ad Asunción. Speriamo che possa accadere presto. Tra Roma e Riva del Garda è stato evidente il calore di una amicizia appena nata eppure già solida e desiderosa di costruire un cammino comune. E per poter fare questo la cultura è essenziale.