Gli operai in cassa integrazione di Giammoro (Me).

MILAZZO La crisi, cartina tornasole dell'umano

Una ventina di operai in cassa integrazione, riuniti insieme dopo la presentazione di "Si può vivere così?" a Milazzo. «Don Giussani parla di speranza. Ma nella nostra situazione - dicono - in cosa, in chi sperare?»
Giuseppe Di Fazio

«Ho ascoltato cosa suggerisce don Giussani sulla speranza. Ma mi dite come faccio a comunicarlo ai miei duecentocinquanta colleghi che sono in cassa integrazione?». La domanda di Melino Sergi, dipendente di un'azienda siderurgica, arriva al termine della presentazione pubblica al palazzo della cultura di Milazzo (Messina) del volume di Luigi Giussani Si può vivere così?. E non cade nel vuoto. Al termine dell'assemblea, Sergi chiede di poterne capire di più e accetta di organizzare, nei giorni successivi, un incontro con i suoi colleghi al dopolavoro della fabbrica.
Ci ritroviamo a Giammoro, giovedì 2 aprile, nella sede del Cral. Partecipano una ventina di operai e alcuni sindacalisti. Per Nino La Rosa, che del circolo è l'animatore, si tratta di un evento che non accadeva da tempo. Né il maxischermo per seguire insieme le partite di calcio, né il bigliardo avevano in passato mobilitato gli operai. Stavolta, invece, anche se in pochi sono venuti. Per parlare della crisi, certo. Ma anche, e soprattutto, per parlare di speranza.
La crisi vista dall'interno, da chi ne avverte le ferite sulla propria pelle, assume un aspetto di realismo che difficilmente emerge dalle analisi paludate degli economisti o dai proclami dei politici.
Carmelo Sergi, sposato e padre di due figli, pone la questione con una concretezza disarmante: «Nella nostra situazione, di gente che vive alla giornata - dice - in cosa sperare, in chi sperare?».
Nelle sue parole non c'è rabbia. E questo atteggiamento segna il clima dell'incontro. La percezione comune fra gli operai è che sta accadendo qualcosa di più grande di una semplice crisi aziendale o di settore. La loro azienda, gestita da una multinazionale dell'acciao, nel 2008 aveva sfoggiato numeri da capogiro per fatturato e produzione sia a Giammoro sia negli altri stabilimenti del gruppo. Eppure nello scorso mese di marzo la produzione s'è fermata, di colpo, facendo calare una coltre di nebbia sul futuro dei lavoratori.
Che si fa in questa situazione? «Siamo quasi tutti operai con famiglie monoreddito - interviene Antonio Molino, esponente del consiglio di fabbrica - perciò la cassa integrazione alla lunga non la reggeremo».
«Ieri - incalza un altro degli intervenuti - ho incontrato un nostro collega che andava in una finanziaria a farsi fare un prestito. Ci pensate quanti in questa situazione si trovano con l'acqua alla gola?». «Ognuno di noi - conferma Pippo Caminiti, anch'egli del consiglio di fabbrica - sopporta il peso di mutui accesi in periodi passati e oggi divenuti un carico troppo pesante». Qualcuno chiede di saperne di più delle esperienze di microcredito avviate in altre parti d'Italia o delle iniziative annunciate dalla Cei. Altri propongono di mettersi insieme per rinegoziare i mutui con le banche: «Alle aziende che dichiarano la cassa integrazione, le banche congelano per un anno i pagamenti dei debiti, perché non lo fanno anche con noi lavoratori?». «Perché - dice un altro - non chiediamo anche alla nostra azienda di creare un fondo di garanzia che convinca le banche a rinegoziare i mutui che abbiamo contratto?».
La strada della solidarietà sembra oggi più faticosa che in passato. Ma la crisi costringe a mettere in discussione molti beni voluttuari e impone a ciascuno di chiedersi cosa sia veramente essenziale. Sorprende, però, che ognuno degli operai che sono venuti per parlare della cassa integrazione abbia un episodio di carità (ricevuto o realizzato) da raccontare. «Per anni ho portato gratuitamente la legna ai poveri della zona»; «Abbiamo fatto una colletta per comprare un computer che permetta di comunicare con gli occhi a un nostro amico affetto da Sla»...
Così la crisi diventa una cartina di tornasole dell'umano: e se c'è chi si chiude in se stesso fino alle forme più esasperate, altri ritrovano il gusto per l'essenziale grazie a una gratuità sperimentata. E allora, anche fra cassintegrati, può tornare utile prendere in mano il volume Si può vivere così? di don Giussani.