Il concerto tra le guglie.

MILANO Se l'orchestra suona sul tetto del Duomo

L'Accademia delle Opere porta la sua orchestra tra le guglie della cattedrale milanese. Le sinfonie sacre dei più grandi compositori della storia in cinque concerti ai piedi della Madonnina
Alessandra Stoppa

Il rischio, oggi, è di vederlo come un monumento. Imponente e straordinario, ma un monumento, una quinta scenografica, punto. Una volta il Duomo di Milano era la casa di Dio e del popolo. Di lì passava tutto, dalla preghiera alla politica, la cultura, gli affari sociali. Oggi lo si guarda dal basso; dall’alto i turisti che salgono in cima. «È un peccato vederlo così». Walter Izzo non si dava pace e ha pensato di portare la musica su quel tetto sacro ai piedi della Madonnina. È il presidente dell’Asilo Mariuccia e dell’associazione La Strada, e pure dell’Accademia delle Opere, che realizza eventi musicali e attività formativa e di specializzazione. Ed è proprio l’orchestra dell'Accademia a salire sulla cattedrale milanese. Concerti di musica tra quelle guglie scolpite e perfette fin nel lato più nascosto.
L’orchestra è nata quattro anni fa, da un gruppo di amici impegnati in opere educative di prestigiose formazioni: la Filarmonica Toscanini, il Maggio Musicale, il Teatro alla Scala di Milano. Ora si esibiscono sul tetto più alto della città, nel ciclo “Ascoltare la cattedrale”. Il appuntamenti sono cinque: il primo è stato mercoledì 10 giugno; seguiranno il 17 e 23 giugno, l’1 e il 15 luglio. Un palco con sessanta musicisti sotto la grande guglia della Madonnina, il coro sulla balconata, il pubblico, «come una scultura tra le sculture», lungo la copertura delle quattro navate, cinquecento posti che seguono la spiovenza naturale delle guglie. Un impianto di amplificazione diffonde la musica sulla città. Gli scopi sono due: contribuire al restauro architettonico del Duomo e promuovere la vita culturale della città. «Il nostro desiderio è quello di mettere la musica sacra al servizio della liturgia», dice Diego Montrone, direttore musicale e artistico dell’orchestra, che spiega come il ricavato dei cinque appuntamenti sarà devoluto alla Veneranda Fabbrica del Duomo per finanziare i lavori di ristrutturazione. «Non è un evento tanto per diversificare e combattere la noia», aggiunge Izzo, «il desiderio è di riportare sotto i nostri occhi il bello, perché ne abbiamo bisogno».
Del resto, l’Accademia delle Opere è nata così. «Dall’esigenza di condividere momenti di bellezza sonora di ogni tempo, sapendo che la musica rappresenta una delle modalità più potenti per raggiungere e proporre risposte al desiderio umano di bellezza e infinito». E la cattedrale di Milano è carica di sette secoli di storia e di uomini in cerca del Cielo. «Il progetto è nato pensando al vissuto di questo luogo-simbolo della fede cristiana, spazio simbolico e relazionale», continua Izzo: «Tutta l’arte conservata nel Duomo ci parla del pensiero e dell’animo di uomini che esprimevano la loro devozione a Dio e di come insegnavano agli altri uomini la storia della salvezza di ciascuno». Oggi come allora gli uomini hanno «bisogno di credere e di riscoprire questo bisogno: la musica può contribuire», soprattutto se è ascoltata in cima al luogo della memoria della cristianità milanese.
I cinque concerti sono dedicati alla Madonna: brani vocali e strumentali scritti per la Vergine dai principali compositori della storia della musica sacra. Verdi, Rossini, Bach, Monteverdi, Vivaldi, Mozart. Nella prima serata, l’orchestra dell’Accademia delle Opere ha eseguito i “Quattro pezzi sacri” di Verdi: Ave Maria, Stabat Mater, Laudi alla Vergine Maria, Te Deum. Tra i cinquecento ascoltatori (che in parte vengono estratti fra chi si iscrive al sito della Veneranda Fabbrica, www.duomomilano.it) c’era anche il cardinale Dionigi Tettamanzi. «Guardare la città dall’alto», ha detto prima che la musica si sprigionasse tra le arcate, «ci permette di guardare chi alza lo sguardo in alto in cerca di aiuto».
Il progetto dell’Accademia è ampio. Ha preso le mosse quest’anno per continuare fino al 2015. Oltre ai “Concerti delle guglie”, prevede ogni anno anche ”Il canto del Natale”, momenti musicali durante l’Avvento; “Il canto della Croce”, concerti-eventi nel periodo della Pasqua; e i “Concerti per il sagrato di piazza Duomo”, manifestazioni musicali all’esterno della cattedrale, che partiranno dal linguaggi cinematografico di inizio ‘900, attraverso le storie dei santi e dei miracoli.