La manifestazione dello scorso 17 ottobre.

SPAGNA La battaglia che interpella (tutti) sul gusto della vita

Intellettuali, docenti, politici... alcune personalità (bipartisan) si confrontano con il manifesto di Cl contro il diritto all'aborto. Ne nasce un dialogo insperato, che supera ogni schieramento e accoglie la provocazione
Fernando de Haro

«Il manifesto pone l’accento sulla questione di fondo: l’accettazione dell’aborto come problema culturale della nostra epoca e l’abbandono della donna incinta. In effetti l’aborto è una questione di fondo. Non è solo il problema di una legge, di una maggioranza politica contingente, di un paese o di un governo. È un male dei nostri giorni (…). L’accettazione sociale dell’aborto ha come presupposto la perdita del senso della vita come dono e come progetto con uno scopo». Benigno Blanco, presidente del Foro della famiglia, commenta così il manifesto di Comunione e Liberazione sull’intenzione di Zapatero di trasformare l’aborto in un diritto.
Blanco è il leader che incarna a livello sociale la difesa della vita, un suo intervento ha concluso la gigantesca manifestazione di piazza che si è svolta a Madrid lo scorso 17 ottobre.
Insieme a lui, altre personalità hanno commentato il manifesto sul sito www.paginasdigital.es. Una serie di interviste che, nella Spagna dei blocchi, ha rivelato prese di posizione trasversali. Fernando Vidal, sociologo e rappresentante della corrente dei cristiani socialisti, ha tratto spunto dalla lettura del manifesto per una critica alla propria tradizione socialdemocratica. «Il manifesto», ha sottolineato, «pone in evidenza il centro culturale e morale del problema e attua una strategia propositiva che rende palese e propone a tutti di recuperare il gusto per la vita. Ci siamo rassegnati all’impossibilità di essere pienamente felici, e ci accontentiamo di vivere solamente soddisfatti. Concordo con lo spirito propositivo del manifesto, che non solo sa dire “no”, ma ci invita a unirci per la causa della vita». Un giudizio positivo da parte della sinistra critica, ma anche della destra. Come di due tra i più prossimi collaboratori di Aznar. «Il manifesto recepisce il dramma sociale della solitudine, e in particolare quello delle donne che si trovano nella condizione di abortire», commenta Javier Fernández-Lasquetty, già braccio destro dell’ex-presidente e oggi Consigliere per l’immigrazione del Comune di Madrid. José María Marco, intellettuale, aggiunge: «È un’analisi eccellente, che colloca l’aborto nella sua dimensione autentica, che è quella di una tragedia umana, un fallimento di tutti, e in ultima analisi un suicidio sociale. Aver posto il nesso dell’aborto con il problema del gusto e del senso della vita mi sembra uno dei punti più interessanti del manifesto di Comunione e Liberazione». Antonio Arcones, direttore della casa editrice Ciudadela, precisa ulteriormente: «Mi sembra molto bello. Di fatto, tutti i problemi morali, tutte le questioni relative al modo come interpretiamo quello che siamo noi e ciò che ci circonda, hanno a che vedere con il senso della vita». Agustín Domingo Moratalla, professore di Filosofia Morale e Politica all’Università di Valencia, sottolinea il valore educativo del documento: «È una iniziativa opportuna per recuperare il gusto non solo come categoria estetica o individuale, ma come categoria culturale, etica e politica. Gli eredi di una cultura illuministica di stampo individualista hanno scavato un solco profondo tra l’estetica e la morale politica. Mi sembra necessario e urgente porre una risposta sul piano educativo. Dovremmo chiedere che nel dizionario venga incluso il termine sperimentare la vita, per indicare questo misurarsi con la vita non come esperimento meccanico o prova puramente arbitraria, ma come qualcosa da gustare e assaporare». Valentí Puig, scrittore, afferma: «È necessario recuperare un gusto del vivere con doveri e responsabilità, senso dell’onore e dell’umorismo. Occorre una svolta antropologica». «Parlare del senso della vita in relazione all’aborto è una provocazione intelligente», conclude Monsignor Jesús Sanz Montes, vescovo di Huesca e di Jaca. «Il manifesto di Cl sull’aborto è eccellente, positivo», conclude Carlos Vidal, professore di Diritto costituzionale.