Milano. La mostra sul Natale in corso Venezia.

MILANO «Certo che se questo "Mistero" si potesse incontrare...»

Milano, 19 dicembre. Un gruppo di amici allestisce una mostra sul Natale nel centro della città. Molti passanti sono di corsa, svicolano. Ma qualcuno invece si ferma...

Milano, pomeriggio di sabato 19 dicembre. Corso Venezia, all’angolo con via Palestro. L’idea è quella di incontrare le persone di passaggio mettendo a tema pubblicamente il Natale.
Gli strumenti sono: un volantino con la domanda provocatoria: «E tu chi dici che sia oggi Gesù?»; una mostra a pannelli sul tema del percorso umano descritto nel decimo capitolo del Senso religioso; un volantone di Natale in formato gigante che campeggia tra i pannelli della mostra.
Il banchetto vende le marmellate delle suore di Vitorchiano, le collane delle donne ugandesi del Meeting Point di Kampala, i presepi in legno degli artigiani di Betlemme. Ci sono anche i libri e la rivista Tracce, e parte del ricavato è destinato ad Avsi.
Si comincia alle 14 con l’Angelus, alcuni intonano canti della tradizione popolare, una novità che irrompe nel normale sottofondo delle auto di passaggio.
Molti passanti sono di corsa, il freddo è pungente, e si limitano a dare un’occhiata veloce a questo assembramento di persone. D’altra parte le iniziative pubbliche sono molte in questo periodo e difficilmente ci si trova disponibili ad ascoltare chiunque. Se a questo si aggiunge il fatto che sul volantino c’è in evidenza il nome Gesù, spesso il rifiuto diventa molto deciso.
Eppure gli incontri non mancano. E sono davvero inaspettati.

MANUEL
Tra i passanti, incuriositi dalla mostra e dalla gente, si fermano due persone: un uomo, Manuel, che lavora come operatore in un centro di recupero per tossicodipendenti e giovani con problemi psichiatrici; con lui, la farmacista del centro. Dopo un breve dialogo con Claudio Bottini, in cui i due hanno raccontato della loro attività e fatto domande su ciò che stavamo facendo, Manuel dice: «Mi colpisce questa unità di popolo che vivete, mi piacerebbe fare vedere questa cosa ai miei amici operatori del centro!». Claudio risponde subito: «Ti vengo a trovare, dobbiamo organizzare una cena insieme». La promessa fatta salutandosi è di rivedersi il 4 gennaio presso il loro centro, Cascina Verde.

GERARDO
Il vigile arriva e attentamente ascolta. Ha 31 anni si chiama Gerardo. Segue attentamente i primi quattro pannelli e si ferma: «Certo che se si svelasse questo "Mistero", se si potesse incontrare...». «Ma è il Natale!», gli dice Davide... «Pensa, roba dell' altro mondo!». Lui segue la mostra e dopo aver ringraziato dice che lo chiamera' per la prossima Scuola di comunita'.

LUISA
Luisa ha 39 anni. Anche lei ascolta la spiegazione di Davide fino al quarto pannello, anche lei la stessa domanda di Gerardo: «Ma se si svelasse questo Mistero sarebbe il massimo!».
Anche qui, la pretesa cristiana è contenuta nel pannello cinque, con l’immagine della Basilica della Natività di Betlemme, il punto in cui il Mistero si è svelato.

GUIDO E NOVELLA
La mostra e il volantone gigante sono illuminati e ben visibili a chi passeggia sul marciapiede. Ad un certo punto, tra i tanti che svicolano rapidamente, Andrea nota che una coppia di giovani si ferma a guardare i pannelli con interesse. Si avvicina a loro, e prova a chiedere se può spiegare brevemente il lavoro fatto per prepararla e il contenuto. «Volentieri». È subito evidente che di fronte a quei pannelli, con quelle provocazioni, Andrea non può che raccontare di sè, della propria famiglia, della propria vita.
Arrivati alla fine, con la domanda "E voi chi dite che io sia?” e la fotografia del Papa in Piazza San Pietro all’udienza per i 25 anni della Fraternità, si torna al volantone gigante al centro della mostra, firmato Comunione e Liberazione.
Novella chiede, indicando gli altri che erano lì con i volantini a cantare e spiegare la mostra: «Ma quei ragazzi sono tutti di Cl?». Sì, e nel mentre passa accanto loro Claudio. Andrea lo presenta come «il punto di riferimento» di quelli che erano lì. Guido scherzando dice: «Ah, è lei il signor Cl?». Claudio chiede subito cosa fanno nella vita: Guido è un vigile urbano, mentre Novella fa la psicologa, e lavora con malati di tumore.
Iniziano a raccontare di loro, di come lui si sia dovuto trasferire a Milano dalla Sicilia per trovare un lavoro stabile, di come lei sia una tra i tanti giovani in attesa di un posto che le permetta di costruire qualcosa, mentre passa da uno stage all’altro senza retribuzione.
Nel dialogo emerge un grande desiderio di incontrare qualcuno che sostenga la giornata, che sia compagno nella vita; Claudio corre a prendere una copia di Tracce e gliela regala.
Novella aveva già sentito parlare di Cl: «Quando passando ho visto il manifesto con la scritta Comunione e Liberazione ho detto: "Avviciniamoci, vuoi dire che la Provvidenza ci fa incontrare CL così?"».
Ci si saluta, alla fine, con l'invito a ritrovarsi alla festa di Capodanno e alla prima Scuola di comunità dopo le vacanze di Natale. Guido dice: «Passate al comando di zona a trovarmi, che mangiamo insieme qualche volta!».

Un freddo pomeriggio in corso Venezia: davvero il Mistero usa di tutto per farsi Presenza ora.