Il gazebo in piazza Cordusio.

MILANO Un volantino che scalza il pregiudizio

Un gruppo (numeroso) di amici volantina il giudizio sulla Lettera del Papa ai cattolici di Irlanda. E, tra incontri inaspettati e discussioni accese, nasce una certezza: se non ci fosse l'abbraccio di Cristo, tutto sarebbe perduto
Linda Stroppa

Sabato pomeriggio in piazza Cordusio, un gruppo di amici. Circa un centinaio. Un gazebo e un banchetto libri ben sistemato. E poi quell’immagine, grande, del volantone di Pasqua che non può non dare nell’occhio. In cerchio, dicono l’Angelus, poi a due a due vanno verso i passanti, li fermano e parlano. Della Pasqua.
«Volevamo fare un gesto per la Settimana Santa» spiega Claudio Bottini, uno dei responsabili del movimento a Milano. «Ma il giudizio sulla Lettera del Papa ai cattolici d’Irlanda, apparso su Tracce.it, ci ha ribaltato. “La commozione di Dio per la nostra meschinità è l’unica cosa infinitamente più grande dei nostri limiti. Se non si parte da lì, non si capisce nulla”. Non potevamo fare i conti senza questo. Così, fatte un migliaio di copie, abbiamo deciso di volantinarlo in città: per dire a tutti ciò che di bello, grande e vero avevamo incontrato».
La gente passa, alcuni si fermano, altri se ne vanno. Francesco ferma due ragazzi sulla trentina. «Sono ebreo», chiarisce subito uno. «E sono contro la Chiesa». Francesco sorride: «Le premesse sono buone!».
Il ragazzo racconta di sé, di un incontro con un prete che lo affascinava, dell’attività in un oratorio, ma tutte le esperienze che ha fatto hanno ceduto ai pregiudizi. Poi il tono si accende: incalza con posizioni scientiste contro la Chiesa e i suoi principi. Ma Francesco lo interrompe: «Scusa, ma il punto è uno: se Cristo è risorto o no. Perché, vedi, se io negassi questo, dovrei negare tutto ciò che ho visto con i miei occhi». E così inizia una discussione che finisce per spiazzare i due ragazzi. Ma quando Claudio, alla fine, gli mette tra le mani il volantone di Pasqua, i due fanno dietro front. «Non ci può essere il perdono che proponete voi», tagliano corto. E se vanno.
Claudio e Francesco abbassano lo sguardo, dispiaciuti, ma «non importa», pensano, «il punto non è quanta gente si fermerà o leggerà l’articolo. Non è questione di merito nostro».
Lo stesso racconta Andrea, in piazza Cordusio con gli altri. «Fermo un ragazzo per proporgli il volantino, ma lui dice seccato: “Scusa, non m’interessa”. A me di lui interessa, invece. Allora gli chiedo chi è, cosa fa, cosa studia. E lui, un fiume in piena: mi racconta del corso di laurea in ingegneria, della fatica con i compagni in università, della sua passione per la fotografia. Colgo la palla al balzo e gli faccio conoscere un amico fotografo che era lì con noi. Stiamo a parlare una mezzoretta. Alla fine ci saluta e prende, ringraziando, il volantino che prima aveva guardato così infastidito».
Michele, che è stato al gazebo fino a sera, aggiunge: «Il nostro è stato un tentativo ironico. Questo non vuol dire che si facciano le cose superficialmente, perché il ragazzo che, nel Vangelo, ha portato i pesci a Gesù, non aveva in mente di moltiplicarli, ma era certo che Gesù avrebbe fatto qualcosa. Se fosse stato cinico li avrebbe tenuti per sé».
Claudio è sorpreso da ciò che vede accadere quel pomeriggio. Afferra l’articolo e lo mette sotto gli occhi dei suoi amici: «Leggete», ripete, «leggete». E sottolinea con l’indice le ultime righe: “Ecco, l’abbraccio di Cristo, dentro la nostra umanità ferita al di là del male che possiamo compiere. Se la Chiesa - con tutti i suoi limiti - non avesse questo da offrire al mondo allora sì che saremmo perduti”.
Ma quell’abbraccio non ha toccato solo i passanti. «Tornato a casa sabato sera mi arriva una mail», racconta Claudio, «Era un’amica che scriveva: “Non è stato facile stare lì: a ogni volantino che davo mi veniva da piangere, avrei preferito nascondermi e scappare. Non è facile ricominciare. Però un grazie ve lo devo dire. Perché è da una vita e mezza che non mi sentivo guardata e abbracciata così”».
E Andrea conclude: «Solo per questo siamo andati in piazza Cordusio sabato».