I Sem Terra durante la campagna elettorale.

BRASILE Ad Aparecida, per ringraziare

L'elezione del successore di Lula è rimandata al ballottaggio del 31 ottobre. Mentre Marcos Zerbini è rieletto al Parlamento di San Paolo. Così, all'alba del giorno dopo, la "militanza" si mette in viaggio...
Alessandra Stoppa

Com’è iniziata, finisce. In ginocchio davanti a Nossa Senhora. A luglio, la campagna elettorale di Marcos Zerbini era cominciata con il pellegrinaggio di duecento giovani in cammino per quattro giorni verso il santuario della Vergine di Aparecida. E oggi - dopo la giornata alle urne di ieri, e i festeggiamenti – la “militanza” di Marcos è sveglia dall’alba. L’appuntamento è alle sei e mezza. Per tornare lì. A ringraziare. Delle 85.664 preferenze con cui Marcos è stato rieletto come deputato al Parlamento dello Stato di San Paolo. E di tutto quello che è venuto prima dei voti.
Ieri, mentre dalle urne non usciva il nuovo presidente del Brasile (la scelta del successore di Lula è rinviata al ballottaggio del 31 ottobre), nella sede dell’Associazione i Sem Terra hanno seguito lo spoglio dei voti di San Paolo. Dove è stato eletto a governatore Geraldo Alckmin, il candidato del Partito della socialdemocrazia, lo stesso di Marcos.
Ma quando hanno cominciato il conteggio dei voti, avevano il risultato già in mano. «Conoscevamo già l’esito», dice Eliandro, della comunità di Cl di San Paolo. Racconta di gente che, da luglio fino all’ultimo giorno, si è alzata alle quattro tutte le mattine per essere alle sei nei punti di distribuzione. «Gente contenta di farlo». Anche lui, la sera dopo il lavoro, si fermava per dare una mano alla campagna elettorale: «Mi sono reso conto che, per la prima volta, le elezioni politiche sono state interessanti per me. Non avevo mai avuto coscienza di essere protagonista di un fatto come il voto». C’è una cosa che Marcos ha ripetuto fino all’ultimo, fino al momento del conteggio dei voti: «Abbiamo già vinto». Ed Eliandro l’ha visto: «La vittoria è stata l’amicizia nata con la gente incontrata in questo periodo. Ma, ancor di più, quella cresciuta tra le persone che si sono impegnate nella campagna. Era un fatto evidente, tanto che la mole di lavoro non ha mai determinato le giornate. Non c’è stato lo stress della campagna elettorale».
Ieri, dopo i risultati, Marcos e sua moglie Cleuza, insieme ai coordinatori dell’Associazione, hanno consegnato a Miriam, davanti a tutti, il titolo di proprietà del pezzo di terra su cui ha costruito la sua casa. Erano anni che lo aspettava. Da ieri quella casa è ufficialmente sua. Non c’era modo migliore di festeggiare la vittoria di Marcos. Che ieri ha ricordato il senso della sua candidatura e dell’impegno politico: «Lo facciamo per costruire il bene comune, il bene del popolo». Ora il pullman parte, per Aparecida.