Sulle orme di san Riccardo, percorrendo le zone che hanno visto operare il "dottorino" della bassa, si è svolto domenica 10 ottobre il 9º pellegrinaggio Abbiategrasso-Trivolzio, organizzato da Comunione e Liberazione di Abbiategrasso e zona. È stato un gesto semplice questo pellegrinaggio ormai radicato nella vita delle comunità di Cl, un gesto che ha ripreso l'attenzione che don Giussani ha sempre avuto per San Riccardo e che lo ha portato a scrivere «a volte il Signore è così prodigo che dona al suo popolo santi particolarmente visibile e vicini, nel tempo e nello spazio, come San Riccardo Pampuri, nato nella nostra campagna, figlio della terra lombarda e della sua concretezza». Il pellegrinaggio di domenica ha avuto in ogni suo momento questa intensità e concretezza, tanto da essere per chi vi ha partecipato non una commemorazione del passato, ma la certezza di un cammino che si stava facendo nel presente attento ai segni del Mistero. Così il fascino della Bassa, la bellezza dei luoghi che San Riccardo aveva a suo tempo percorso lavorando come medico, la concretezza dei rapporti che legano le persone di questa zona della bassa lombarda al carisma del Movimento sono stati i segni seguendo i quali il pellegrinaggio si è snodato nella campagna fino a Trivolzio, dove nella Chiesa di San Riccardo è stata celebrata la Messa dal Decano di Abbiategrasso, don Piercarlo Fizzotti il quale all'inizio della celebrazione ha ringraziato di essere stato invitato ad un gesto di devozione a San Riccardo così presente nella sua vita e nella sua vocazione. All'omelia don Marcello Brambilla ha sottolineato il punto di forza del pellegrinaggio, che ognuno lo abbia fatto come il "decimo lebbroso", che si è messo in cammino perché vuole Gesù, ora vuole Gesù, per la sua vita.