Il primo soccorso ai malati alla Klinik St. Franswa.

HAITI «Ripartiremo da quella preghiera tra le baracche»

Chiara Mezzalira, medico per Avsi, insieme agli altri volontari racconta la situazione dell'isola devastata dal terremoto e dal colera. Ma che, misteriosamente, «vede rinascere la speranza»

Mentre scendeva la sera che colora il cielo di un rosso indescrivibile, prima che il buio invadesse gli stanzoni dell’ospedale, riempiti dai pazienti con il volto scavato dalla grave disidratazione causata dal colera, e prima che le donne piu anziane incominciassero le loro nenie tradizionali «insopportabili», prima che il motore disiel del generatore coprisse con il suo rumore insistente il continuo vociare dei guardiani e degli addetti alla disinfezione, abbiamo domandato a Lucien, uno delle persone locali responsabili della “Klinik St. Franwa dasiz”, se fosse possibile pregare insieme. Era domenica e non c’era stata la possibilità di andare a messa. Lucien era d’accordo e così abbiamo chiesto a un’infermiera di leggere la preghiera che la Conferenza Episcopale Haitiana ha preparato per chiedere a Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, la patrona di Haiti, la guarigione e la liberazione dall’epidemia.
L’infermiera ha letto la preghiera in creolo con una devozione sincera. Si è creato un clima di silenzio: alcuni dei malati e dei loro parenti hanno partecipato con attenzione e hanno testimoniato la loro devozione alla madonna; chi alzandosi in piedi di fianco alla brandina, chi facendo il segno della croce, chi smettendo di vociare. Alla fine abbiamo recitato tre Ave Maria insieme.
In questo luogo, dove è evidente la grande ferita dell’umanita, dove sembra impossibile trovare qualcosa di nuovo, bello, giusto, c’è stato un momento in cui abbiamo chiesto che possa rinascere una speranza per noi e per tutti gli haitiani.
A pochi metri - dietro le casette nuove del "Vilaj Italyen" di Suor Marcella - nascosta, ma presente c’è la scritta Et Verbum caro factum est, dipinta con mano incerta su una porta di lamiera arrugginita. Chi l’aveva fatta aveva raccontato che suo padre recitava quella preghiera. «Qualunque cosa succeda», gli aveva detto, «si dovrà ripartire da questo». Inspiegabilmente, la presenza del Mistero, seppur confusa e magari non ancora riconosciuta, esiste e, sola, può muovere il cuore nostro e degli haitiani.
«Dio Signore e Padre, sei tu che ci hai dato la vita, mentre noi saremmo morti per i nostri peccati, Tu ci hai inviato Gesù Cristo, tuo Figlio, per salvarci e ci hai donato una vita piu grande di quello che ci saremmo meritati. Fai sparire questa malattia dalla terra di Haiti. Facci vivere con un cuore in pace e gioioso, come tu hai voluto per noi. Domanda per noi questa grazia, Madre del Perpetuo Soccorso. Noi siamo certi che tu ci ascolterai per tuo Figlio Gesu, che vive e regna per i secoli dei secoli. Amen»
Suor Marcella, Silvia, Gianfranco, Fosca, Elisa, Omero e Chiara