L'alluvione che ha colpito il Brasile il 12 gennaio.

BRASILE Ecco come la gente trova la forza per ricominciare

Cresce il numero dei morti in Brasile dopo l'alluvione. Ma la situazione inizia a migliorare: le strade sono più percorribili, e col lavoro cresce il desiderio di tornare alla normalità. Tra chiese piene e donazioni

Cari amici, sono ritornata domenica nelle zone alluvionate della Vale do Cuiabá. Sicuramente lo scenario è cambiato perché si vede nettamente il grande lavoro di pulizia che è stato fatto. Sulle strade ci si muove meglio e con più sicurezza. Sono saliti ad 800 i morti ufficiali e i dispersi si cercheranno ancora solo per una settimana. Mentre le strade di collegamento pubbliche sono piú percorribili, non è cambiata di molto la situazione delle case rimaste in piedi e di quelle distrutte. Lì sembra che il lavoro di 10 giorni sia servito a poco, tanto era il volume di fango. Tuttavia si nota l’incessante lavoro e il desiderio di tornare alla normalità. Alle 11 abbiamo assistito ad una Messa (la prima dopo l’alluvione) celebrata in suffragio alle vittime. La Chiesa era pienissima e da qui si capisce da dove la gente sta trovando la forza di continuare. La situazione di chi ha perso casa è rimasta la stessa, alcune famiglie, quelle che potevano, sono andate via ospiti di amici e parenti ma la maggior parte sono rimaste. Ricominceranno. Con fede. Il destino delle zone alluvionate non è ancora chiaro, si sta facendo un lavoro di raccolta dati che potrá aiutare a sviluppare azioni piú puntuali. Noi continuiamo ad sostenere il punto di raccolta dell'amico sacerdote Pe Rogerio, che sta a Itaipava all’inizio della valle in un posto relativamente accessibile. Da qui cerchiamo di organizzare le donazioni che per il momento stanno ancora arrivando. È un aspetto molto importante perché probabilmente le donazioni termineranno e ciò che riceviamo dovrà durare oltre l'emergenza.
Settimana scorsa abbiamo saputo che una bambina sostenuta con il sostegno a distanza di AVSI nel Centro Educativo era dispersa, poi ritrovata, in une delle zone alluvionate.
Un abbraccio.
Paola Gaggini (AVSI di Rio de Janeiro)