Nikolaus Lobkowicz.

Lobkowicz: «La grande alternativa tra Mistero e non-senso»

Il filosofo ceco si confronta con il discorso del Papa al Bundestag: «Per scoprire cosa è giusto? Bisogna partire da cosa (o chi) è l’uomo»
Federico Ferraù

«Come si riconosce ciò che è giusto?». È questa la domanda fondamentale che sta al centro della straordinaria riflessione sui fondamenti del diritto che Benedetto XVI ha sviluppato nel suo discorso al Bundestag, durante l’ultimo viaggio apostolico in Germania. Ilsussidiario.net ne ha parlato in esclusiva con il filosofo Nikolaus Lobkowicz, già rettore dell’Università Ludwig-Maximilian di Monaco e presidente dell’Università Cattolica di Eichstätt, attualmente direttore di Zimos, Zentral Institut für Mittel- und Osteuropastudien, centro di studi dedicato all’Europa centrorientale.

Professor Lobkowicz, il discorso che papa Benedetto XVI ha rivolto al Parlamento federale tedesco è davvero così importante?
Certo, non era la prima volta che un Papa parlava di fronte a un Parlamento: pensate ai discorsi di Paolo VI e di Giovanni Paolo II davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Ma è la prima volta che un Papa, su invito del presidente del Parlamento tedesco, teneva un discorso di fronte ad esso. La Germania è il paese d’origine di Martin Lutero, dell’uomo cui risale la prima grande divisione della cristianità nell’epoca moderna. La maggior parte delle divisioni ulteriori è stata una conseguenza diretta o indiretta di questo avvenimento. Certamente Benedetto XVI in primo luogo ha accettato l’invito del Parlamento della sua Patria, ma secondo me il significato vero del suo discorso davanti al Parlamento federale è che si inserisce negli sforzi del Pontefice per promuovere la “riunificazione” dei cristiani.

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