Simoncelli tra Cattarina e tre ragazzi dell'Imprevisto.

«Ci ha augurato: "Andate a tutto gas!"»

A Coriano si sono tenuti i funerali di Marco Simoncelli. Che, un giorno, aveva incontrato alcuni ragazzi dell’Imprevisto: «Anche se per pochi minuti, ci siamo appartenuti». Così la sua morte li interroga

Può sembrare un caso il modo in cui abbiamo incontrato e conosciuto Marco Simoncelli, ma non è del tutto così. Il 13 luglio con Silvio Cattarina e suo cognato stavamo andando in Trentino per una testimonianza. Dovevamo fermarci a pranzo in un autogrill, ma poi abbiamo deciso di proseguire nell’area di servizio successiva. E lì è avvenuto l’incontro. Abbiamo riconosciuto Simoncelli, ci siamo presentati e gli abbiamo chiesto una foto. Abbiamo parlato pochi minuti: noi gli abbiamo raccontato chi siamo e quale cammino stiamo facendo, lui ci ha detto che andava ad una gara al Sachsenring, in Germania. E ci ha augurato, per salutarci: «Andate avanti a tutto gas!».
Siamo rimasti colpiti dalla sua disponibilità e dalla sua spontaneità nell’accogliere il nostro entusiasmo per questo piacevole incontro. Un ragazzo che, nonostante la sua popolarità, è riuscito a trasmetterci semplicità e umiltà in modo genuino, facendoci sentire a nostro agio, tanto che abbiamo pensato: «Marco è uno di noi!».
È stato un dono averlo incontrato nel nostro cammino perché quella giornata è stata molto speciale. Domenica mattina, quando abbiamo appreso della tragedia della scomparsa di Marco, siamo rimasti increduli. La notizia ci è arrivata da un ragazzo che era a casa in permesso, ma finché non abbiamo acceso la televisione non abbiamo realizzato la perdita di un ragazzo così giovane e speciale che ha saputo farsi voler bene per ciò che è stato: un campione con un grande cuore. Dopo il dispiacere e il dolore ci siamo interrogati su che grande mistero è la vita, con momenti belli e momenti anche drammatici, ma con la consapevolezza che vale la pena di essere vissuta fino in fondo. Crediamo che Marco, proprio come noi, abbia tentato di farlo. Crediamo che ci sia un disegno e un destino per ognuno di noi. E che, anche quando è difficile comprenderlo e accettarlo come in questo caso, è comunque un messaggio di Qualcuno che ci ama.
Caro Marco, anche se per pochi minuti, ci siamo appartenuti e il ricordo di te e di quel momento resterà sempre vivo dentro di noi dandoci forza e coraggio. Grazie Marco!
Eugenio, Francesco, Riccardo, comunità terapeutica educativa L’Imprevisto, Pesaro