Un momento della festa (© Davide Anastasi).

Due città e una festa «per un nuovo inizio»

San Cristoforo e Rione Sanità, da Napoli alla Sicilia, per la festa dell'associazione Cappuccini: l'incontro tra due quartieri popolari dove la crisi è vinta da un'amicizia che non conosce cassintegrazione
Giuseppe Di Fazio

Una festa in piazza, sabato 7 gennaio, nel cuore del quartiere popolare San Cristoforo a Catania. Una festa in piena regola: con il palco, una band venuta da Napoli, il sindaco Raffaele Stancanelli, il presidente del consiglio di quartiere e tante persone ad ascoltare, cantare e divertirsi. Ma non una festa come le altre, tanto per dimenticare la tristezza della vita, o la crisi che procura miseria e disoccupazione che s'aggiungono a quelle già croniche nei quartieri degradati. Piuttosto, come spiega Doriana Raimondo presidente dell'Associazione Cappuccini che ha organizzato la manifestazione, «un momento che abbia il sapore di un nuovo inizio. Perché quando nella vita s'è intravista la novità non la si vuole lasciare scappare».
Sul palco a cantare c'è Alfredo Minucci, del rione Sanità di Napoli, con Roberto Petrella alla chitarra e Gaetano Greco alle percussioni. Due quartieri degradati che s'incontrano, che s'alleano per aiutarsi a superare la rassegnazione alla miseria, anche questa è una novità. E ciò grazie alla presenza in quei luoghi di punti vivi di riscatto, iniziative caritative e non profit nel campo dell'educazione, dell'assistenza, dell'aiuto al lavoro. Come i Centri di solidarietà. O come le scuole libere "gemellate": per esempio il Sacro Cuore di Napoli e l'istituto Sant'Orsola di Catania. Non a caso alla festa sono presenti le dirigenti scolastiche delle due istituzioni: Paola Mazzara e Michela D'Oro.
Alfredo Minucci racconta, attraverso i suoi canti, di una domanda che sta nel cuore di ogni uomo, di un incontro che cambia la vita e ridona speranza anche nelle situazioni più tristi. La gente del quartiere s'infiamma, quelle canzoni napoletane narrano e spiegano anche la loro storia, quello che hanno visto e toccato con mano, dentro la crisi, oltre la crisi.
Patrick, seconda media, che è qui con il fratello Anthony, sta fianco a fianco con i propri insegnanti e coi volontari che l'aiutano nel doposcuola. Ci sono alcuni operai, con famiglia, che s'incontrano con il manager che ha preso a cuore la loro situazione di disoccupati. In passato da questo rapporto sono nate diverse opportunità di lavoro, ma soprattutto è nata un'amicizia che non conosce cassintegrazione. Sono tante piccole storie che hanno dato colore e sostanza alla festa, voluta dai volontari dell'Associazione Cappuccini, che da più di quindici anni sono presenti nel quartiere, assistendo un centinaio di famiglie, aiutando i bambini delle elementari e delle medie con un doposcuola gratuito e promuovendo un accompagnamento allo studio per i ragazzi delle Superiori.
Il sindaco li ringrazia. «Perché - dice - senza il volontariato il Comune non saprebbe come far fronte alla crisi».
Alfredo Minucci, protagonista della serata, lancia l'ultima canzone, che è anche un messaggio: «Sient 'o core...». Ascolta il tuo cuore. E non avere paura, non t'imbroglia.