La Raccolta del Farmaco, sabato 11 febbraio 2012.

Anche nella neve, il Banco vince

Sabato 11 febbraio, la Giornata nazionale di Raccolta del Farmaco. Coinvolte tremila farmacie in 77 province italiane. E più di 350mila medicinali raccolti. Nonostante il maltempo
Pietro Bongiolatti

Nemmeno i bollettini meteo apocalittici e le nevicate eccezionali di questi giorni hanno fermato la Giornata nazionale di Raccolta del Farmaco, che si è svolta regolarmente sabato 11 febbraio in 77 province italiane. Solo rimandata di una settimana in altre sette (Ancona, Pesaro, Macerata, Ascoli, Potenza, Teramo e Forlì-Cesena, dove si farà sabato 18 febbraio). Il risultato è stato positivo: il maltempo non ha impedito che il numero di medicinali raccolti aumentasse rispetto all'anno passato. Da quando è nata, vi hanno aderito sempre più volontari e farmacie. Sabato erano in diecimila, davanti a più di tremila esercizi, per un totale di circa 352.000 medicinali donati.

Ormai la Raccolta del Farmaco è un’iniziativa conosciuta e sponsorizzata, ma il successo nasce innanzitutto dal coinvolgimento dei volontari, «perché non è un gesto d’elite», racconta Marco Malinverno, direttore della Fondazione Banco Farmaceutico. «Raccogliere i medicinali per chi non può procurarseli da sé significa rispondere ad un bisogno primario. Nella situazione di crisi in cui siamo, sempre più famiglie fanno fatica ad acquistare alimenti e indumenti. Se poi un figlio ha bisogno di un nuovo paio di scarpe e bisogna scegliere tra quelle e le medicine, spesso si è costretti a scegliere le scarpe».

Tra i volontari quest’anno c’erano anche 150 studenti della facoltà di Farmacia della Sapienza di Roma, che grazie ad un accordo fra la Fondazione e l’Università hanno passato tutta la giornata di sabato all’ingresso dei punti vendita della capitale a raccogliere medicinali. Anche qui il maltempo si è fatto sentire, alcuni che venivano da fuori città sono rimasti bloccati a causa della neve che è caduta nel primo pomeriggio. «La bellezza di un gesto di carità come la giornata della Raccolta del Farmaco è che chi si incontra viene coinvolto. A Roma tanti, dopo aver donato, si sono fermati a sostituire i volontari bloccati dalla neve», continua Malinverno: «Un amico che da anni copre lo stesso punto vendita mi raccontava che è nato un rapporto con il farmacista, e diceva che l’ideale sarebbe pensare un sistema di donazione stabile per restare sempre in contatto con queste persone. La Fondazione si sta già muovendo in questa direzione: a breve partirà un progetto in collaborazione con la Regione Veneto per ridistribuire i farmaci ancora buoni che non possono essere venduti perché troppo vicini alla scadenza. Attraverso i contatti che abbiamo con le associazioni caritative possiamo distribuire grosse quantità di medicine in poco tempo».

Dietro alla giornata della Raccolta ci sono anche tante altre storie. Come la signora che a Milano ha girato tre isolati per comprare dei medicinali «per aiutare i bambini», e non si è data pace finché non ha trovato un esercizio che aderisse all’iniziativa. Oppure la coppia di anziani che sotto la neve si è recata in farmacia solo per donare un farmaco, perché «anche se facciamo fatica con la pensione, sappiamo quanto è utile». O come quella del signore di mezza età, che risponde scettico a Marco Malinverno, in corso Buenos Aires a Milano: «Non mi fido di queste cose, dietro c’è sempre chi ci mangia». «Avrei voluto raccontargli tutto quello che ho visto», dice Malinverno: «Quest’anno per la Fondazione ho girato tutta l’Italia, da Torino a Palermo. Lì ho visto l’ambulatorio della Caritas nel quartiere Ballarò. Sono presidi sociali, dove c’è gente che tutti dovrebbero conoscere».