Vladimir Putin in lacrime alla notizia dei risultati.

Perché la vittoria di Putin vale quanto una sconfitta?

Vladimir Putin, pur vittorioso, esce dalle urne ridimensionato. Dopo le manifestazioni e le accuse degli ultimi tempi, un altro dato con cui ora deve fare i conti (da ilsussidiario.net)
Giovanna Parravicini

Cenando insieme ad alcuni amici, qualche settimana fa, ci si interrogava piuttosto sgomenti su chi votare alle presidenziali. Intanto, una domanda del genere, in Russia, non è scontata. Nel 2004 non ci si sarebbe neppure posti il problema. Invece, inaspettatamente, a partire dalle elezioni parlamentari del 4 dicembre scorso la politica ha cominciato a suscitare interesse e a far discutere. In una Russia in cui non è cambiato niente – da un certo punto di vista, visto che il partito al potere è rimasto il medesimo – ma in cui è cambiato molto, in primo luogo il volto, la coscienza della gente. Perché il vento nuovo che in questi mesi si è respirato è una sorta di «dichiarazione di non indifferenza», una rivendicazione della società civile e della persona del diritto di contare, di non venir cancellata dallo scenario pubblico. La gente ha cominciato a respingere la paura e i suoi ricatti.
È un fatto che non esiste per il momento un’alternativa politica, non c’è stato finora né il tempo né le condizioni perché potesse formarsi; e la gente ne è ben consapevole. Come sottolinea Aleksandr Archangel’skij: «Non siamo tutti della stessa idea, siamo soltanto compagni di sventura. Quel che ci unisce è il desiderio di non tornare indietro agli anni 2000, solo per questo siamo pronti ad unirci, prima di tornare a differenziarci». Ma non lo vede neppure come immediatamente indispensabile. «Non è importante strutturarsi in un partito politico; adesso l’importante è formare una società civile consapevole dei propri diritti e togliere potere e credibilità al “partito dei ladri e dei truffatori”»: questa dichiarazione di uno dei tanti partecipanti alle manifestazioni di questi mesi è diventata una sorta di parola d’ordine...

LEGGI L'ARTICOLO INTERO SU ILSUSSIDIARIO.NET