EncuentroMadrid 2015.

Sorprendidos, il cambiamento fa tappa in Spagna

Il comunicato finale dell'annuale appuntamento nella capitale, dal 10 al 12 aprile. Una sorpresa per organizzatori e volontari, all'insegna del dialogo tra culture e società. A partire da quella provocazione di Giussani, sulla positività del desiderio...

Sorpresi. Così ci troviamo dopo questa edizione di EncuentroMadrid. Avevamo scelto con una certa ingenuità il tema “Desideri infiniti. Desiderio di infinito”. Volevamo accogliere una delle grandi provocazioni dell’esperienza di don Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione: il desiderio è positivo, ogni desiderio dell’uomo è anelito di infinito, un cammino e un linguaggio in cui tutti possono riconoscersi, a partire dal quale è possibile costruire.

E ci siamo ritrovati sorpresi. Aver posto in gioco questa grande dimensione del desiderio, illuminata, sostenuta e accompagnata dall’esperienza cristiana, è stata l’occasione, in questi giorni, per incontrare persone dalle caratteristiche molto diverse: ebrei, musulmani, politici, giudici, scienziati… Come Julián Carrón ha recentemente affermato in un intervento sul quotidiano ABC, abbiamo visto l’importanza del fatto che in una società plurale ognuno testimoni ciò che lo fa vivere. Ciò spalanca spazi di libertà e di novità insospettati. Lo abbiamo constatato.

Questa edizione di EncuentroMadrid si è svolta in un momento in cui in Spagna vi è grande inquietudine e insoddisfazione verso le istituzioni. Senza dubbio occorre una loro riforma, ma i nostri ospiti ci hanno fatto capire il valore di un dialogo nazionale su chi siamo, su che cosa è una società giusta. Abbiamo visto nel corso della settimana il venir meno dell’autocensura, così comune nella nostra società, riguardo alle domande che hanno a che fare con il significato. Quando questa questione fondamentale non viene censurata, emergono spazi nei quali, di fatto, si affronta in maniera più intelligente la sfida appassionante del vivere insieme; il risentimento lascia spazio alla gratitudine perché l’altro, il diverso, c’è, esiste, e la giustizia può perfino arrivare a toccare quel vertice che rende possibile il perdono. Abbiamo fatto esperienza del valore storico di questa gratuità attraverso le decine di volontari che hanno reso possibile EncuentroMadrid.

I nostri amici musulmani ci hanno ricordato il valore della testimonianza dei martiri cristiani del XXI secolo: la loro non è solo una testimonianza sul piano etico, ma la constatazione che l’unico modo di affermare l’infinito, la verità, è attraverso un rapporto, un rapporto affettivo. Proprio perché siamo apertura all’infinito non è giusto che ci venga imposta una neutralità nella vita pubblica rispetto a ciò che uno afferma come il compimento del suo desiderio. La neutralità, che è sempre astratta, impoverisce la vita democratica. Non bisogna avere alcuna paura che ciascuno sia ciò che è, anzi. Questo è ciò che permette l’incontro e il dialogo che in larga misura sono scomparsi nel nostro paese.

Abbiamo anche constatato, attraverso una mostra dedicata alla matematica e una tavola rotonda con alcuni scienziati, che il desiderio ha la forma della ragione, di una ragione aperta. Non vi è linguaggio, non vi è sistema che si giustifichi da se stesso: ogni grammatica è apertura alla realtà. E la realtà rivela una sorprendente corrispondenza con la ragione.

Siamo sorpresi. Sorpresi perché è iniziato il cambiamento. E curiosi di conoscere dove questo cambiamento ci condurrà.


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