Luciano Violante.

Violante: non sarà mai una legge a salvare la famiglia e la Chiesa

«Serve formare una nuova opinione, non chiedere alla legge di fare da diga». L'ex Presidente della Camera rilegge e commenta le parole di don Julián Carrón sul "Corriere della Sera" di domenica scorsa
Federico Ferraù

«Se non sei d'accordo con la legge, ed è legittimo, devi formare una nuova opinione nei cittadini, più che chiedere alla legge di fare da diga alla "ruina" dei costumi». A dirlo è Luciano Violante, magistrato, presidente della Camera dei deputati dal 1996 al 2001, mentre il ddl Cirinnà sulle unioni civili preoccupa, e molto, il mondo cattolico italiano.

Violante, se le dicessi che i nuovi diritti sono la tutela giuridica di un arbitrio senza confini, fino al punto di modificare l'essere uomo e l'essere donna, e di produrre la vita se si desidera essere padri e madri?
Il limite è la mercificazione del corpo. Dove c'è la mercificazione, lì bisogna fermarsi. Poi partiamo dalla realtà, altrimenti ci perdiamo. Ci sono diritti dei bambini: il bambino o la bambina hanno diritto ad avere una famiglia. Parlo del bambino concreto, quello che esiste, non di quello che non c'è. Non è vero d'altra parte che non esiste il diritto ad avere un figlio.

Ne è sicuro?
Quando il governo cinese ha impedito ai cinesi di avere più di un figlio, tutti abbiamo detto: no, perché un uomo e una donna hanno il diritto di avere i figli che vogliono. Poi subentra il principio di responsabilità: se non ho i mezzi per mantenere un certo numero di figli diventa irresponsabile metterli comunque al mondo.

Allora dove sta per lei il limite dei nuovi diritti?
Ad essere sbagliata è una concezione patrimoniale del figlio, quasi fosse un oggetto di cui dispongo: lo voglio e me lo creo. Il figlio è un essere umano, non è un giocattolo. E ancora: da anni nella società italiana ci sono diverse forme di genitorialità con le quali i magistrati minorili si confrontano faticosamente per assenza di normativa. Anche queste genitorialità nuove sono un fatto. Un fatto che va regolato.

CONTINUA A LEGGERE SU ILSUSSIDIARIO.NET