Fausto Bertinotti.

Bertinotti: spiazzato chi crede (solo) nella politica

«Carrón ha fatto la mossa che riapre i giochi, che rimette le cose in movimento». L'ex leader di Rifondazione comunista rilegge le parole del Presidente della Fraternità di CL sul "Corriere della Sera" del 24 gennaio
Federico Ferraù

«Fuori sacco le dirò questo: ho letto quella lettera con grande gratitudine. Ho provato un senso di liberazione, davvero». Comincia così questa conversazione con Fausto Bertinotti, ex Presidente della Camera e leader di Rifondazione comunista, sulla lettera di Julián Carrón al Corriere della Sera del 24 gennaio dal titolo "Diritti tradizionali e valori fondanti".

Un senso di liberazione? Potrebbe sembrare una battuta, Bertinotti, visto che Carrón è il leader di CL.
Liberazione da una coazione a ripetere, dal rischio di essere trascinati in una contesa come se fossimo a cinquant'anni fa. Quello scontro lì lo abbiamo fatto cento volte; se uno è costretto, vabbè, lo rifà, se voglio lo rifaccio anch'io, ma ridurre la sfera legislativa, dopo tutti questi anni, a una parte, neanche quella preminente, della vicenda della società, uno si sente liberato. L'ho letta con molta gratitudine, è un passo davvero importante.

Importante perché?
Perché è spiazzante. Se stessimo parlando di cose politiche direi che Carrón ha fatto la mossa del cavallo. Una mossa che riapre i giochi, che rimette le cose in movimento.

Qual è l'impasse che andava superato?
Il contrasto tra le due tesi che Carrón riassume molto bene. Da un lato chi attribuisce al ddl Cirinnà un valore salvifico, e dall'altra chi ritiene che esso mini le basi della società. La legge com'è ovvio è centrale per il legislatore, perché è il suo mestiere; ma per il credente e in generale per l'uomo di buona volontà, al centro c'è la vita, non la legge.

Dunque la lettera contiene un passo indietro, un invito a riflettere. E il resto?
Affronta un problema di civiltà. Non solo, è un intervento molto interno allo spirito del giubileo della misericordia. Uno dei pochi che ho letto, fatti così.

Perché secondo lei?

Dice che ogni pulsione di umanità e di società nasce con l'intento di rispondere al desiderio di un compimento affettivo dell'uomo, ddl Cirinnà compreso. Il riconoscimento obiettivo dell'intento di rispondere a questo desiderio, ove traggono origine i diritti, sollecita una ricerca e un dibattito che dovrebbero totalmente escludere la demonizzazione della tesi che non si condivide, favorendo una riflessione comune invece che uno scontro di religione.

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