La locandina del "Meeting Lisboa 2016"

Dove la novità è un'umanità

Si è conclusa domenica la quarta edizione dell'evento portoghese. Dall'inaugurazione col presidente della Repubblica, un susseguirsi di mostre e incontri fino alla presentazione de "La bellezza disarmata" con Julián Carrón. Il racconto di cosa è successo
Alessandro Giuntini

Cosa può legare un pittore francese dell’ottocento come Millet e la protagonista di un moderno film fantasy come Hunger Games? È una domanda che sicuramente si saranno fatti i visitatori della quarta edizione del Meeting Lisboa, svoltosi il 15, 16 e 17 aprile tra i padiglioni del centro culturale di Belem, quartiere della vecchia Lisbona. I due argomenti, così distanti tra di loro, sono stati, infatti, oggetto di altrettante mostre della tre giorni portoghese, dal titolo “E tu che novità porti?”. Proprio nel titolo si può cogliere il nesso: la novità di «un’affezione nuova, di una nuova umanità», come si legge nel comunicato finale del Meeting, che si può trovare espressa nei quadri di Millet, raccontati nella mostra sul pittore e il lavoro, preparata da Mariella Carlotti per il Meeting di Rimini 2014. La stessa che emerge durante le vicende dell’eroina di Hunger Games, Katniss, che ha dato il nome alla mostra curata dai ragazzi di Gioventù Studentesca di alcune scuole della capitale.

Una novità che è stata intercettata anche da un ospite d’eccezione, il neo presidente della Repubblica portoghese, Marcelo Rebelo de Sousa, che ha aperto la manifestazione il venerdì sera con un incontro sul titolo della tre giorni e sul suo significato per la società: «Questo Meeting esprime un modo d’essere fondamentale del nostro Paese, quello dell’incontro», al quale si è chiamati oggi per «accogliere gli altri che vengono da luoghi e culture lontane».

Un fil rouge seguito anche nell’affrontare il tema della misericordia, con Catarina Bettencourt di Aiuto alla chiesa che soffre e Nicola Boscoletto, della Cooperativa Giotto di Padova, nel loro incontro. O ancora parlando del "lavoro", con la citata mostra su Millet e nell’incontro con il famoso chef Kiko Martins, sul "guardare l’altro come un bene".

A chiudere la manifestazione, la presentazione de La bellezza disarmata in lingua portoghese, la prima traduzione del libro di don Julián Carrón. Con l’autore, sul palco di Belem, Rui Ramos, storico dell’Università di Lisbona, che è rimasto molto colpito dal concetto di «testimonianza come presenza che interpella non solo i cristiani ma anche i non cristiani». Carrón, da parte sua, ha mostrato come la novità portata dal cristianesimo sia ancora evidente e osservabile nei gesti di papa Francesco. Un esempio? Il viaggio a Lesbo: «Il Papa ci mostra, attraverso dei gesti, che la fede offre un’energia capace di affrontare le sfide e mette davanti a tutti noi una presenza umana, pienamente umana, che non può non suscitare curiosità e desiderio di condividerla».

Una presenza che, come si legge ancora nel comunicato finale, è «la novità che desideriamo», non una strategia o un progetto, ma qualcosa «che è possibile riconoscere».


Per informazioni, il sito www.meetinglisboa.org e la pagina Facebook Meeting Lisboa