A maggio arriva il nuovo "Tracce"

Nuova grafica, nuovo formato, nuovi approfondimenti per i contenuti. La rivista di Comunione e Liberazione cambia. Ma lo spirito resta lo stesso, quello di un amico che ti dice: «Guarda!»

Con il prossimo mese è in arrivo una grande novità: Tracce cambia faccia e si rinnova. È un altro passo del percorso iniziato giusto un anno fa, quando il sito del giornale (tracce.it) è confluito in quello di Comunione e Liberazione (www.clonline.org) e, in contemporanea, sono nati i profili social di CL, che hanno affiancato la presenza già consolidata di Tracce su Facebook e Twitter.

Ora tocca alla nostra - e vostra - rivista di carta. Il motivo è semplice: vorremmo che si integrasse meglio con gli altri strumenti. Il digitale ci offre la chance di raccontare con più tempestività e con linguaggi diversi (si pensi ai video o all’ampiezza di forme aperte dai social media) la vita del movimento e gli eventi correnti - l’attualità, insomma. Ci sembra normale che la rivista ne tenga conto e, quindi, si adegui, per servire ancora di più uno scopo che, invece, non cambia: educativo e missionario. Tracce serve ad accompagnare il percorso di fede che facciamo e, insieme, a dire a tutti chi siamo, che sguardo nasce sulla realtà dall’esperienza che viviamo. E lo fa puntando su una chiave di lettura - fatti e testimoni - che resterà identica anche nella nuova versione.

Non si tratta, quindi, di un semplice restyling grafico: a cambiare è la struttura stessa del giornale. Che abbandona la formula attuale, simile a un newsmagazine, per andare verso una rivista più di approfondimento, di lettura ampia e articolata.

Chiaro, per certi versi è una scommessa che va in controtendenza; l’attitudine alla lettura “su carta”, lo sappiamo, è sempre meno diffusa, soprattutto tra i giovani. Ma dire: «Guarda, vale la pena prendersi qualche minuto ed entrare con calma nel tema che proponiamo, per capirlo meglio, maturare dati, elementi, giudizi», è un tentativo che sentiamo parte del nostro compito, e vorremmo farlo insieme con voi.

Il nuovo Tracce sarà scandito in due parti. La prima metà sarà dedicata al tema di copertina. È l’argomento che scegliamo di mettere davanti a tutti quel mese e di approfondire con articoli ampi, dati, suggerimenti di lettura, altri elementi che arricchiscono e aiutano a capire. Non saranno temi necessariamente legati alla stretta attualità, ma di interesse più generale e trasversale: l’educazione e i giovani, per esempio. La giustizia. Il lavoro. L’agenda la fissiamo noi, cercando di tenere un orizzonte ampio.

L’altra metà, chiamata “Percorsi”, riprende quello che ha sempre caratterizzato Tracce: interviste, incontri, reportage, racconti delle realtà del movimento, a 360°. Ma, appunto, senza la necessità di dover “coprire” l’attualità, già raccontata online.

Il resto cambia all’insegna dell’essenzialità: delle rubriche restano il Libro del mese, il Block Notes e la Storia finale. E all’inizio, naturalmente, le Lettere, che marcano da subito quella cifra caratteristica che non vogliamo per nulla perdere, ma anzi incrementare: la testimonianza.

Anche la grafica è al servizio di questo cambiamento. Il progetto è stato affidato a Dario Curatolo, art director che ha disegnato pure il nuovo sito di CL. Anche qui, la nota di fondo è l’essenzialità. Ma più che descriverlo, un giornale va aperto, sfogliato, letto. E questo potrete farlo tra pochissimo.

L’appuntamento è a fine aprile, quando uscirà il numero di maggio. Contiamo sul vostro sostegno, che peraltro è l’unico modo di contribuire al lavoro che facciamo anche sul web: abbonarsi a Tracce (magari come sostenitore), venderlo, diffonderlo tra amici e conoscenti è ciò che ci permette di produrre anche i contenuti di sito e social - che sono gratuiti per chi li usa, ma ovviamente hanno dei costi di produzione.

Ma soprattutto, vorremmo che questo cambiamento fosse l’occasione per rimettere a fuoco l’utilità che questa rivista ha per ognuno di noi, per il cammino personale di chi vi dedica tempo e attenzione.

Su Tracce di aprile, a pagina 52, trovate un esempio semplice e insieme imponente di questa “utilità”. È un’intervista a tre donne ugandesi, Aisha, Hanifa e Sara. Sono musulmane. E sono tra le maggiori lettrici di Traces (l’edizione inglese di Tracce), oltre ad essere sempre in prima linea nelle occasioni in cui la comunità di CL di quel Paese diffonde la rivista. Il motivo? Hanifa, lo spiega così: «Tutto in quelle pagine parla di felicità, della possibilità di essere felici anche se si è pieni di problemi. E quando leggi di queste esperienze di persone felici, anche tu diventi felice». In parole semplici, è il cristianesimo: una bellezza che si comunica da persona a persona. Ecco, in fondo Tracce serve solo a questo: a far crescere e trasmettere questa bellezza. E lo farà anche nella sua nuova veste.