Eugenio Nembrini. «È bella la strada per chi cammina» (C. Chieffo, «La strada», in Canti, Soc. Coop. Ed. Nuovo Mondo, Milano 2014, p. 241). La cosa che mi sembra più evidente, anche pensando alle domande che avete − tante scritte, tantissime nel cuore – è che questo viaggio, questa strada vogliamo realmente percorrerla tutti con la letizia nel cuore. Se c’è un sentimento, se c’è un desiderio, anzi, forse direi, l’unico grande desiderio è proprio quello di riprendere in mano la nostra vita perché è troppo bello conoscerla, conquistarla vivendola, invece di perderla − come capita a volte − vivendo. E sono contentissimo che questa mattina ci aiutiamo a rispondere un po’ alle nostre domande, ma più che a rispondere ad approfondirle, a guardarle con libertà, con gusto, perché il segno che diventiamo grandi è che le domande aumentano, non che diminuiscono. E sono proprio contentissimo che ci sia con noi Davide, vice presidente della Fraternità di CL, che da alcuni anni vive con noi questi Esercizi. Non lo manda l’organizzazione a controllare se facciamo tutte le cose giuste! È qui solo per un’amicizia, per una storia grande e di questo lo voglio ringraziare.
Al termine di questi giorni sono pieno di stupore, come quando si attende una certa cosa e ne arriva una ancora più grande. Ieri sera uno di voi è venuto a salutarmi: «Eugenio, tutto bello, ti ringrazio, ma io sono qui per caso». «Come, sei qui per caso?» «Pensavo che qui ci fosse tuo fratello Franco». Da spararsi! Però era contento, ha detto! Davvero Dio ci sorprende sempre. Dio è veramente simpatico, diciamo così...