A.Tornielli - D. Agasso, A piedi nella notte (Piemme)

Macerata-Loreto. In cammino verso casa

Alla vigilia del pellegrinaggio più grande d'Italia, un libro scritto a quattro mani da Andrea Tornielli e Domenico Agasso, per ripercorrerne, tra i grandi fatti della storia e l'esperienza di gente comune, i quarant'anni di vita
Anna Leonardi

Non c’è niente di ciò che sia accaduto negli ultimi quarant’anni che non abbia trovato eco nel fiume di popolo che, dal 1978 a oggi, cammina lungo il pellegrinaggio Macerata-Loreto. Da Solidarnosc a Piazza Tienanmen, dalla Serbia alla Siria, dall’attentato a Giovanni Paolo II a quello delle Torri Gemelle, la storia, anno dopo anno, si è intrecciata e ha accompagnato il pellegrinaggio più grande d’Italia. Tanti fatti che questo libro, scritto a quattro mani dai vaticanisti Andrea Tornielli e Domenico Agasso, ha il grande merito di mettere in fila e raccontare in modo efficace, intrecciando le vicende del mondo alle tante storie personali che in quasi mezzo secolo sono state le vere protagoniste di questo gesto.

Come quella di Alejandra, giovane spagnola malata di cancro, che nella sofferenza si accorge della «preferenza di Dio, uguale a un figlio che capisce di più l’amore della mamma quando ha problemi». Quella di Alessandro, ospite della comunità di recupero Pars, che dopo trent’anni di tossicodipendenza, scopre che la fede «mi aiuta a vivere meglio, a chiedere perdono. Sono qui per affidare la mia vita e quella dei miei figli». Quella di Marco dell’Aquila che nell’anno del terremoto che ha devastato la sua terra, chiede alla Madonna: «Donaci i tuoi occhi per vedere oltre la morte, donaci il tuo cuore per continuare ad amare a e servire». E quella di Dario Franco e Mariadonata che, durante la notte dell’edizione 2012, dopo tanti anni in attesa di figli che non arrivano, avvertono lo sciogliersi del loro rancore e si dicono: «Iniziamo le pratiche per l’adozione».



Il pellegrinaggio nacque dall’intuizione di don Giancarlo Vecerrica (oggi vescovo emerito di Fabriano-Matelica) che, nel giugno del ’78, invitò i suoi studenti di liceo a ringraziare la Madonna per la fine dell’anno scolastico e per chiedere il suo aiuto in vista degli esami. Come racconta il Vescovo agli autori del libro, il suo «era il desiderio di dare respiro di infinito alle nostre piccole cose agitate, che finiscono». I trecento di quella prima edizione non potevano certo immaginare che su quei 28 chilometri di campagna marchigiana che portano alla Santa Casa di Loreto, li avrebbero poi raggiunti papi, cardinali, uomini delle istituzioni, dello spettacolo e dello sport. «La realtà è superiore all’idea», spiega monsignor Vecerrica, citando la Evangelii Gaudium. «Ogni partenza è come la prima volta, è sempre una realtà nuova, viva, vibrante. E al termine del cammino cresce l’entusiasmo e si alimenta una nostalgia consistente. Già si pensa all’anno prossimo!».

Papa Francesco, quando nel 2013, anno della sua elezione al soglio pontificio, telefonò per la prima volta ai pellegrini radunati nello stadio di Macerata, chiese loro proprio questo: «Come vi spiegate che da trecento che eravate siete diventati 90mila?». E proseguì: «Quando ci incontriamo, quando incontriamo il Signore, Egli ci sorprende. Siate aperti alle sorprese di Dio. L’avvenimento di questa notte, che ogni anno cresce, è una sorpresa, è il segno che nulla è impossibile a Dio».

A piedi nella Notte
Andrea Tornielli, Domenico Agasso jr.
Piemme
pp.153 - € 14,90