Don Pigi Bernareggi

Pigi Bernareggi. Nell'istante c'è tutto

La fede, il tempo che passa, la grande novità... Un dialogo fra il missionario in Brasile e alcuni amici che, nella festa per i suoi 80 anni, gli hanno chiesto che cosa regge l’urto del tempo (da Tracce di luglio-agosto)

Questo dialogo è avvenuto il 23 giugno scorso con alcuni amici, tra cui Rosetta Brambilla, anche lei missionaria nella capitale dello Stato del Minas Gerais, e Marco Montrasi (detto Bracco), responsabile di CL in Brasile.


Pigi: Grazie, perché se l’avessi letto io il messaggio di Carrón, mi sarei messo a piangere. Non ci sarei riuscito. Un giorno, Carrón bussò alla mia porta. Non sapevo chi fosse: «Posso parlarti un po’?». Mi ha fatto mille domande e io ho risposto a tutte. Ho pensato: «Dio mi ha mandato questa persona...». Nessuno mi aveva mai fatto così tante domande. Poi mi ha abbracciato e se n’è andato. Non so quanto tempo dopo ho scoperto che era Carrón. E ho detto: «Madonna!». Come si può avere una capacità di amare gli altri così grande, senza averli mai visti? Io non l’avevo mai visto, né lui aveva visto me. E immaginate ora, con questo [messaggio], piangerò per un anno e più.

Rosetta: È per amore della storia, vero, Pigi?

Pigi: So di non sapere nulla. Tutto accade senza che io me lo sia aspettato. Non mi sarei mai aspettato che accadesse tutto questo! Ci sono molte persone che compiranno ottant’anni quest’anno. Eugenia Scabini, Peppino Zola, Dino Quartana, Maria Rita... (tra i primi della storia di Gioventù Studentesca, ndr).

Bracco: Sai, Pigi, mi ha colpito il fatto che ultimamente Carrón continui a pronunciare questa parola: sovrabbondanza. In questi giorni abbiamo avuto un incontro con gli educatori, a un certo punto ho pensato a quale deve essere la forza più importante di un educatore, di ognuno di noi. È se è successo qualcosa che lo abbia fatto vibrare, una sovrabbondanza. E ho pensato che questa consapevolezza, questo rendersi conto di ciò che gli è successo è come una bomba atomica, perché accade nel luogo più intimo, senza che nessuno lo veda. Potrei essere lontano, distante da tutto (penso alla paura di lasciare liberi i ragazzi), ma paradossalmente il momento in cui è scoppiata la bomba atomica per ognuno di noi non è stato quando stavamo vivendo l’evento più grande e più bello del mondo; forse è accaduto più tardi, quando eravamo soli o un po’ lontani, mentre andavamo via: questa bomba atomica mi è caduta addosso quando ho capito. Quando mi sono reso conto di qualcosa. E stavo pensando a quale grazia abbiamo per il fatto di avere un cammino, di avere qualcuno che ci aiuta a tenere presente quel momento, il momento in cui la mia libertà viene lasciata totalmente libera di rendersi conto. Come quello che ti dice Carrón in questo messaggio: è la tua sovrabbondanza. Infatti quello che mi ha affascinato di te, sempre, venendo a trovarti, nei momenti più tranquilli – non erano grandi incontri –, è il fatto che c’era sempre una sovrabbondanza di Cristo: una pace che Cristo genera, una libertà che Cristo genera, che ti ha fatto subito diventare come un padre per me.

Pigi: E viceversa.



Rosetta: Quella bomba che esplode, come dici, è la consapevolezza di ciò che abbiamo trovato, non è vero?

Pigi: A ottant’anni è anche la consapevolezza di ciò che ci attende. Come il fiume quando si avvicina alla cascata e aumenta la velocità. Più invecchiamo, più il tempo passa velocemente. Non ti rendi conto che sta passando così rapidamente perché è ora di saltare giù dalla cascata.

Bracco: Come risponderesti a questa domanda a cui abbiamo lavorato nei nostri Esercizi: «Che cosa regge l’urto del tempo?».

Pigi: L’istante. È l’istante che passa. Il tempo passa. Nel tempo che passa, nell’istante che passa è contenuto tutto. Allora, la bomba atomica è un tipo di evento che accade nell’istante che passa. Non sono cose passate o cose future, ma cose che stanno accadendo in questo momento; grazie a Dio, tutto esiste e tutto è. Ti sei mai chiesto se in questo istante Dio non volesse fare più niente? Non esisterebbe più nulla! Sappiamo che tutto esiste perché, in questo istante che sta passando e che è già passato, ne ho percepito l’esistenza. Quindi, quando fai una domanda sulla permanenza della consapevolezza della grande novità che è Cristo, la permanenza di Cristo non è un continuo salvataggio del passato, è una presenza costante nel presente che si estende al passato e comprende il futuro. Ecco perché, quando invecchiamo, il tempo passa più veloce, perché è una caratteristica del tempo essere sostituito dall’eternità. Quanto più siamo vicini all’eternità, tanto più il tempo passa veloce. Non so come posso spiegarlo meglio. Quando sei giovane, non ottieni mai le cose che desideri. Non arrivano mai! Mai! Quando invecchiamo – proprio come me –, il tempo passa a una velocità spaventosa. E non è qualcosa che ti preoccupa, no, perché là dentro c’è tutto. Nel momento in cui passa, c’è dentro tutto.

Bracco: La grande paura che si vive ora ha a che fare con il futuro, come se ci fosse un peso, un’incertezza. Questa sensazione, inquietante, che tutto sia liquido sotto i nostri piedi. Ma ciò dipende da quanto è debole la consapevolezza dell’istante.

Pigi: Dell’istante che passa. Non che l’istante sia una cosa così... Passa, è già passato! Ma è nel passare di quell’istante che senti che c’è qualcosa, la forza di tutto, il potere di tutto. Hai parlato del potere, un evento radicale, completamente nuovo. È in questo istante che passa, proprio in questo istante, che sembra così fragile, così inutile, così passeggero, ma dove tutto sta.

Elenice: Ieri, Pigi, nel nostro gruppo di Fraternità, una persona ha parlato di una cosa simile a ciò di cui stai parlando. Ha detto che quella domanda – che cosa regge l’urto del tempo? – ti fa collocare qualcosa nel passato o nel futuro, ma si è resa conto che ci si deve fare quella domanda tutti i giorni, perché la domanda stessa è nell’istante. Ha detto esattamente questo. Ha detto: «Vado a lavorare [è un’infermiera e lavora in un centro sanitario, una realtà molto dura] e ogni giorno, quando mi trovo davanti alle persone, ai pazienti che arrivano con mille situazioni diverse, mi pongo questa domanda», perché è proprio lì che si rende conto di ciò che resiste al passare del tempo, facendo il suo lavoro lì, perché è lì che verifica la vittoria di Cristo.

Rosetta: Dicci, nei tuoi ottant’anni che cosa non hai perso di vista, che cosa noi non possiamo perdere di vista?

Pigi: Pensavo solo a una cosa: portare avanti ciò che avevo ricevuto. Non dobbiamo preoccuparci troppo di altre cose, perché se quello che hai ricevuto è ciò che fa girare il mondo, puoi immaginare che sia la stessa cosa che fa girare la gente. Ciò che ho ricevuto in GS è stata la certezza della presenza di Cristo in tutto, sempre, costi quel che costi, dovesse cascare il mondo. Presenza di Cristo nell’istante che passa, perché se non è nell’istante che passa, semplicemente non è, sarà uno schema teorico a cui ti riferirai di tanto in tanto, una specie di rifugio o ritiro spirituale. La grande scoperta che abbiamo fatto in GS con i miei amici è stata che la sostanza dell’istante che passa è la presenza di Cristo. Se non è nell’istante che passa, non è.

Rosetta: Molti di noi potrebbero non avere questa consapevolezza.

Pigi: Ma questo è un dono di Dio, si chiama fede. La fede non è una capacità delle persone, è dono di Dio. Quando ero bambino mia madre mi insegnava la sua fede grazie al modo in cui parlava, mentre parlava, grazie alle posizioni che prendeva. Ma poi il mondo in cui ti immergi è una cosa così devastante e disgregante che distrugge tutto. E quando eravamo studenti al Berchet, eravamo in fondo al pozzo. C’era un tal professor Miccinesi che massacrava la gente. Di Dino Quartana, mio compagno, tutti ridevano perché era gentile ed era un amico. È stato lui a portarmi in GS. Quindi a scuola noi eravamo gli scemi del villaggio.

Bracco: Carrón ultimamente ci ha detto che quello attuale sembra un momento di totale disgregazione, forse uno dei momenti più difficili, ma dice sempre che è un momento affascinante. Perché nessuno di noi ha un tapis roulant che lo porti avanti. Prima, molte più persone pensavano le stesse cose, quindi non c’erano grossi problemi. Oggi invece c’è bisogno che in me accada qualcosa, altrimenti...

Pigi: Non è che non accada in me, ma c’è bisogno della consapevolezza che sta accadendo in me. Perché a volte diciamo: «Accade, non accade». Accade! Sei tu a non esserne consapevole. Ma quello che accade, accade. Accade a ogni costo, che ti piaccia o no, che tu lo prenda in considerazione o meno, bypassando totalmente tutto ciò che ci si potrebbe immaginare.

Bracco: Questa è la bomba atomica! Quindi quando vedi i nostri studenti o i nostri docenti, in questo momento di confusione, se qualcuno se ne rende conto è un miracolo.

Pigi: Il cristianesimo è un dono di Dio, quindi è un miracolo. Quel miracolo mirabilis: ciò che desta l’ammirazione. Pertanto, non ha del miracoloso, ma è ammirabile. I miracoli non sono cose strane e incredibili, sono ciò che ti affascina nell’istante che passa.