Il direttore del Meeting, Emmanuele Forlani (Foto: Roberto Masi)

Meeting 2020. Presentato il programma

Come annunciato, sarà un'edizione in formato "blended": un po' dal vivo e un po' in collegamento. Tutto, però, sarà visibile online. Da ogni parte del mondo. Il presidente Scholz e il direttore Forlani hanno svelato i temi e i protagonisti di quest'anno
Luca Fiore

L’immagine più bella usata finora per spiegare il titolo del Meeting di Rimini è quella proposta da monsignor Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, durante la presentazione online dell’edizione 2020: «Nel presepe napoletano c’è sempre la statuina dello “stupito”, il pastore che si porta le mani alla fronte perché ha visto da lontano la luce salire dalla grotta di Betlemme». Ed è l’immagine di un uomo semplice, un pastore, che è capace di meraviglia e che, per questo, riesce a cogliere l’apparire del sublime.

E partire dal titolo del Meeting, “Privi di meraviglia, restiamo sordi al sublime”, a conti fatti, non è affatto prenderla alla larga, nonostante i mesi di emergenza sanitaria e un futuro molto incerto per le conseguenze della pandemia. La scelta del tema di quest’anno, avvenuta ad agosto 2019, come dice il nuovo presidente Bernhard Scholz, è stata profetica: «La meraviglia non è solo emotività, ma è la consapevolezza che l’altro ti è dato. La meraviglia quindi è il punto di partenza, lo stupore è il punto di ri-partenza. Perché da lì nasce la motivazione per affrontare circostanze difficili e complicate, come quelle che ci aspettano nei tempi a venire». Da qui il coraggio di non rinunciare a un’edizione della kermesse che sarà sì special, ma appare ancor di più necessaria.

Ed è la forma stessa della presentazione del programma, trasmessa dal Palacongressi di Rimini, a dare l’idea di come sarà l’edizione, che il direttore Emanuele Forlani definisce con l’inglesismo “blended”, che sta per l’italiano “miscelata”. Cioè: un po’ in presenza, un po’ in collegamento video. Il tutto trasmesso in rete e accessibile in ogni angolo del mondo.

Forlani e il presidente del Meeting Bernhard Scholz

Così, al Palacongressi sono intervenuti in presenza il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. Collegati c’erano il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, e l’ex ministro del Miur, Maria Chiara Carrozza. E ancora, a distanza, è intervenuto l’attore e regista Gioele Dix, che ha raccontato il suo rapporto di amicizia con il Meeting e la serata con diversi artisti che concluderà l’edizione 2020. Di persona sono intervenuti il vescovo Lambiasi e l'esperta d’arte Mariella Carlotti, che quest’anno curerà una mostra sulla storia della Basilica della Natività a Betlemme (quella del pastore “stupito”).
Lambiasi, nel suo intervento, ha fatto un altro affondo sul tema e sulla meraviglia: «Anche Gesù si stupisce: per gli uccelli del cielo e per i gigli del campo. Ma anche per il ritorno del Figliol prodigo e per la fede della cananea. Gesù contagia di stupore anche i suoi discepoli. Li conquista con il suo calore umano. Gesù è uno che si sente amato dal Padre ed è venuto tra noi perché non ci sbagliassimo su Dio. E quando Lui fa cadere il velo che copre il volto di Dio, ce lo fa vedere in modo che lo stupore sia inevitabile».

Il programma completo lo trovate ora sul sito rinnovato della manifestazione, ma qui possiamo dare qualche highlights: tra gli ospiti, ci saranno il premio Nobel per la pace 2006 Muhammad Yunus, intellettuali e opinionisti come Sabino Cassese, Umberto Galimberti, Enrico Letta, Ermete Realacci, Luca Ricolfi, Luciano Violante, Joseph Weiler (che terrà la relazione sul titolo del Meeting), gli scrittori Paolo Giordano e David Quammen. Torneranno a Rimini il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, e il presidente della Fraternità di CL, don Julián Carrón.

Tra i temi che verranno affrontati nella Special Edition: la cura e la salute, il rapporto tra cultura sussidiaria e sviluppo sostenibile, l’Europa, i temi scientifici (quest’anno con un focus su cosa significhi “essere viventi”), le sfide del post-Covid, il lavoro, il futuro della democrazia, l’innovazione, la cooperazione internazionale, l’educazione, l’arte, la letteratura. Con ampio spazio, come sempre, a testimonianze dal mondo.

Monsignor Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini

Per gli spettacoli, sono previste serate su Dostoevskij (“Il sogno di un uomo ridicolo”), Federico Fellini e Beethoven. E una serata vedrà la partecipazione di Brunori SAS, Malika Ayane e con loro ci saranno anche il giornalista Michele Brambilla e il cardinale Matteo Zuppi (per un omaggio agli 80 anni di Francesco Guccini).

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Le mostre, invece, saranno quattro: “Essere viventi”, che indaga il fenomeno della vita dal punto di vista delle scienze, “Vivere il reale”, dedicata al decimo capito de Il senso religioso di don Giussani, “Siamo in cima! La vetta del K2 e i volti di un popolo”, sulla conquista della montagna più alta del mondo, e “Bethlehem Reborn. Le meraviglie della Natività”.

Nel frattempo, in avvicinamento al 18 agosto, inizio ufficiale del Meeting, sul sito della manifestazioni sono iniziati i "Percorsi", una serie di incontro organizzati da Tracce (ogni venerdì alle 21), e una serie la serie di podcast "Bookcorner", le presentazioni di libri curate dall'Associazione italiana centri culturali.