Buenos Aires (Foto Unsplash/Sasha • Stories)

Argentina. La grande sfida di “un nuovo inizio”

A fine dicembre è stata approvata nel Paese sudamericano la legge sull'aborto. Ecco il volantino pubblicato dalla comunità locale di Comunione e Liberazione

Mercoledì 30 dicembre 2020 in Argentina è stata approvata la legge sull’aborto. Ci rendiamo conto che per molte donne una gravidanza indesiderata, talvolta a rischio, o conseguenza di una violenza, può essere un dramma terribile, difficile da accettare. Ma sopprimere una vita innocente non è la soluzione, e non può nemmeno alleviare l’angoscia della madre. Per questo la Chiesa ha sempre difeso entrambe le vite. Ci sono altri modi. La legalizzazione dell’aborto è un “segno” che ratifica un’opzione per la “cultura della morte”. In questo stesso periodo, in Spagna è stata approvata un’altra legge che riflette la stessa cultura, quella sull’eutanasia. Sono fatti che dimostrano che il potere oggi è dominato da un’opzione a favore dell’idolatria del denaro che rende schiavi, del potere che esclude, del consumo che scarta. Tutto ciò che si oppone a questo “vitello d’oro” deve essere eliminato, all’inizio della vita o alla sua fine. Tutta la tecnologia dei media, le informazioni e gli algoritmi si concentrano sull’imposizione di questa cultura dello scarto.



Di fronte a questa vertigine del nonsenso, di un nichilismo portato alla sua massima espressione come negazione del valore della vita, del suo significato, e dell’affermazione del dominio della morte, siamo chiamati a partire dalla certezza che la Vita ha vinto la morte. È una certezza che nasce da un’esperienza che facciamo, in cui verifichiamo che vale la pena di vivere la Vita, quando viene vissuta come dono, come dono e come pienezza di compimento: il centuplo qui e ora.

Crediamo per questo che ci troviamo di fronte alla grande sfida di “un nuovo inizio”. Questa è la certezza che vediamo in Papa Francesco – e in tante altre realtà umane – che provvidenzialmente ci ha dato in questi ultimi giorni, quasi contemporaneamente a queste leggi della “cultura della morte”, una serie di testimonianze personali che ci offrono un orizzonte di speranza: l’enciclica Fratelli tutti; il libro più personale che ha scritto come Papa, Ritorniamo a sognare; il Patto educativo globale; la sua proposta sull’“Economia di Francesco”; e un messaggio speciale rivolto ai popoli latinoamericani in cui concentra tutta la ricchezza che ha accumulato nella sua esperienza personale durante i suoi quasi otto anni di pontificato.

Dobbiamo dirlo. La situazione attuale ci riporta alle origini del cristianesimo in epoca romana. È un momento per ricominciare “dall’inizio”, perché mai come ora si percepisce che la mentalità generale ormai non è più cristiana. Il cristianesimo deve rinascere come stimolo di fronte ai problemi quotidiani, cioè di fronte alla vita quotidiana. Non basta difendere la dottrina o i valori, anche se sono giusti. Il cristianesimo è un evento che determina una svolta decisiva nella vita di chi lo incontra: «All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e, con ciò, la direzione decisiva» (Deus Caritas est, ripetuta con insistenza da Papa Francesco nella Evangelii Gaudium, 7).

Dobbiamo quindi partire dal fatto più decisivo della storia dell’umanità, “l’incarnazione dell’eterno nel tempo”, quello che domina il corso della storia e “cambia la nostra visione”, come il buon samaritano. È un modo nuovo di comprendere la realtà: «…la commozione della Sua presenza diventa commozione nella vita quotidiana. Non c’è niente di inutile, non c’è niente di estraneo, nasce un’affezione a tutto, tutto, con le sue conseguenze magnifiche di rispetto della cosa che fai, di precisione nella cosa che fai, di lealtà con la tua opera concreta, di tenacia nel perseguire il suo fine; diventi più instancabile. Realmente, è come se si profilasse un altro mondo, un altro mondo in questo mondo» (Luigi Giussani).

Comunione e Liberazione Argentina