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Il cristianesimo vivrà finché saprà rispondere alle domande ultime dell'uomo

Il "cambiamento d'epoca" e la fede. E il rischio che questa possa ridursi a «qualcosa di sentimentalmente ornamentale o politicamente strumentale». Un contributo di Ubaldo Casotto (Il Foglio, 14 gennaio 2022)
Ubaldo Casotto

Ho sempre pensato, fin da quando collaboravo al quotidiano invio in edicola del Foglio, che un pezzo di Alfonso Berardinelli valesse l’acquisto del giornale. Non ha fatto eccezione il fascione di prima pagina dell’8 gennaio scorso, esplicito nel titolo - “Le nostre società non sanno che farsene del cristianesimo. Basterà ‘l’umanesimo evangelico’ di Bergoglio per cambiare? Un libro e dubbi” - e inequivocabile nell’incipit: «Se si volesse parlare chiaro, si dovrebbe cominciare a dire, per prima cosa, che il mondo attuale, o meglio l’occidente, cioè le nostre società e il nostro modo di vivere e di pensare, la nostra economia, tecnologia e politica, non sanno che farsene del cristianesimo. In caso contrario, il maggiore rischio è che il cristianesimo sia o sentimentalmente ornamentale o politicamente strumentale, tanto per opporre il cosiddetto occidente cristiano, cioè una antica e quasi estinta tradizione, al mondo islamico e a quello asiatico»... (continua a leggere)

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