Andalusia. Il protagonismo di un popolo

Il 19 giugno la regione spagnola è chiamata al voto per il rinnovo della Giunta e dei Municipi. La comunità di CL ha proposto un volantino di giudizio

Si avvicinano le elezioni per il Parlamento andaluso, le prime dopo quanto accaduto nel 2019, quando la forza politica al governo è cambiata per la prima volta in trentasei anni. La Giunta dell’Andalusia e i Municipi sono le amministrazioni più vicine a noi nel nostro lavoro quotidiano. Per questo motivo non vogliamo perdere l’occasione di dare il nostro giudizio su questo evento. Per farlo, partiamo dai fatti che abbiamo visto negli ultimi due anni. Di fronte a eventi come la pandemia o la recente invasione dell’Ucraina, migliaia di andalusi si sono lanciati ad aiutare gli altri, offrendo il loro tempo, il loro lavoro e i loro beni, anticipando governi e istituzioni. La politica deve prima di tutto riconoscere la realtà che ha di fronte, un popolo che è vivo, che reagisce con una gratuità che va oltre i calcoli elettorali. I politici, di fronte a questa realtà, devono dare spazio alla società che hanno davanti e che sono chiamati a servire. Crediamo che, in questo senso, l’Andalusia abbia fatto progressi in quest’ultimo periodo.

Conosciamo l’origine della generosità di questo popolo, iscritta nel cuore dell’uomo e fatta crescere da una religiosità che va oltre la ripetizione di certe tradizioni. Il cristiano è mosso dalla gratitudine per il dono ricevuto da Dio. Abbiamo sperimentato che il bene vuole essere al servizio di tutti, che siamo chiamati a costruire una società in cui tutti abbiano un posto, in cui chi governa, qualunque sia il suo partito, lavori per il bene comune. Per questo motivo, desideriamo collaborare con tutti per continuare a crescere in quello che Papa Francesco propone nell’enciclica Fratelli tutti, «l’amicizia sociale che non esclude nessuno e la fraternità aperta a tutti».

Rendere protagonista questo popolo è garanzia di una società più libera e meno rigida, dove c’è più spazio per la partecipazione sociale nella creazione di scuole e opere sociali, dove le famiglie hanno il sostegno per poter crescere ed educare i propri figli (un popolo che non ha figli è destinato a scomparire). Per la vita di questo popolo, è prioritario incoraggiare la creazione di nuove imprese che generino un’occupazione dignitosa, riducendo gli ostacoli burocratici e fiscali che ne impediscono lo sviluppo. Questi spazi (famiglia, scuola, aziende, associazioni) sono fondamentali per la crescita di ogni persona che cerca di essere protagonista della propria storia, e quindi della nostra società.

Di fronte a queste esigenze, la nostra esperienza ci insegna che l’amicizia cristiana ha partecipato e partecipa attivamente alla generazione della realtà sociale. Per questo motivo, non vogliamo rimanere ai margini di ciò per cui si voterà il 19 giugno. Incoraggiamo tutti gli andalusi a votare, a essere protagonisti del loro presente e a realizzare una società aperta, accogliente e libera, dove tutti possiamo crescere e costruire.

Comunione e Liberazione - Granada