«C’è una “presenza” che il dibattito non vuol vedere»
Torna nel dibattito pubblico la discussione sulla necessità di un impegno cattolico nel mondo culturale e politico. Ecco il contributo di Salvatore Abbruzzese (da ilsussidiario.net)L’assenza dei cattolici dal dibattito pubblico appare flagrante e, seguendo l’analisi di Ernesto Galli della Loggia – che replica all’invito di Andrea Riccardi ad un ritorno dei cattolici all’impegno culturale e politico – una tale assenza è da ricondurre ad una divaricazione delle diverse culture interne al mondo cattolico e spesso non riconducibili ad un’identità comune. Per Galli della Loggia il mondo cattolico non è riuscito a trovare delle risposte all’altezza della sfida della secolarizzazione. I progressivi adattamenti che si è andato imponendo nei confronti di quest’ultima lo hanno condotto ad una inevitabile scomparsa dal dibattito.
Questo è certamente vero, ma costituisce l’unico elemento? Possiamo veramente limitarci a imputare l’assenza ad un’incapacità intellettuale acclarata?
Non più tardi di quindici anni fa, nel 2007, il Family day portava in piazza masse inattese. In Francia la stessa richiesta di referendum richiesto dai cattolici della Manif pour tous era stata cassata dal governo di François Hollande per timore che la conta referendaria, rischiando di prevalere, avrebbe posto in crisi il cammino di un’intera cultura dell’emancipazione dai vincoli naturali, che ha invece potuto proseguire per la propria strada...
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