Don Piero Re con alcuni giovani negli anni Settanta (©Dario Casiraghi)

Don Piero Re. La Fiat 600 e l'opera comune

È morto il 23 settembre il sacerdote che fu assistente spirituale di GS a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. E curatore del "Libro delle Ore" nel 1975. Ecco il ricordo di un giessino di allora
Giancarlo Rovati

Ho conosciuto don Piero Re nel mio ultimo anno di liceo, nel 1967, e ho collaborato con lui fino ai primi anni Settanta insieme ad altri neo-responsabili della Gioventù Studentesca di quegli anni. C’è stata una frequentazione assidua, quasi quotidiana, come accade tra chi sta costruendo un’opera comune. Alla fine del 1965 era stato nominato vice assistente diocesano di GS, in concomitanza con il riconoscimento ufficiale di questa esperienza, avviata da don Luigi Giussani nel 1954, come “movimento missionario d’ambiente nella Scuola Media Superiore”. Nell’estate del 1968 don Piero divenne lui stesso assistente di GS, mentre molti responsabili e aderenti la abbandonavano per seguire altre strade. Il rischio che quell'esperienza chiudesse i battenti era molto forte, ma così non accadde.

Tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta don Piero Re ha condiviso con alcuni universitari e liceali la difficile ricostruzione della presenza di GS nelle scuole milanesi. Per avviare questa ricostruzione è stata, paradossalmente, importante l’alluvione nelle Valli del Biellese avvenuta ai primi di novembre del 1968, dove siamo accorsi in molti insieme a don Piero, alla guida della sua memorabile Fiat 600. Si lavorava “ai gabbioni”, riempivamo di sassi delle gabbie di filo metallico per metterle a sostegno dei pendii a rischio frane. Si lavorava con operai locali che bestemmiavano in continuazione, fino a quando non scoprirono che insieme a loro lavorava anche “il prete” don Piero.

Alla ripresa della presenza di GS nelle scuole milanesi, scosse dalla contestazione, ha contribuito in modo decisivo la ripresa della “caritativa” nei piccoli borghi agricoli della “bassa milanese” e in alcuni quartieri periferici di Milano, così come il lavoro culturale e missionario documentato dalla rivista periodica Undicesima ora nata in sostituzione della rivista Milano Studenti.

Di quel difficile e appassionante cammino don Piero è stato un intelligente e generoso protagonista, grazie alle sue capacità di ascolto, di dialogo, di discernimento. Era un esperto teologo e un raffinato letterato, come ci testimonia l’edizione del Libro delle Ore (Jaca Book) che lui stesso ha curato nel 1975 e che è tuttora usata da migliaia di persone per ringraziare, contemplare, supplicare Colui che ci fa essere in ogni momento.