Il cardinale Matteo Maria Zuppi (Foto Ansa)

Zuppi. Tra i pacchi, a scuola di carità

Un'assemblea online, il 24 marzo, per migliaia di persone impegnate in tutta Italia nella consegna dei pacchi alimentari dei Banchi di Solidarietà. A dialogare con loro, il Presidente dei vescovi italiani. Guarda il video
Stefano Filippi

Il Presidente della Cei all’assemblea dei Banchi di Solidarietà. È successo la sera del 24 marzo scorso, quando le migliaia di persone impegnate in tutta Italia in questo gesto di carità si sono incontrate online per un confronto e un aiuto reciproco (qui sotto, il video della serata). Il cardinale Matteo Zuppi si è coinvolto profondamente con questa esperienza, si è immedesimato con le testimonianze proposte, alle quali ha risposto una per una, valorizzando il contributo educativo e anche sociale dei Banchi di Solidarietà. Francesca portava il pacco a una signora che non le ha mai detto nemmeno un grazie. Angelo lo consegnava a un’altra che se ne approfittava. Cristina si era stancata e al Bds non ci andava più. Marika ha sbuffato quando nella sua azienda hanno proposto a tutti i dipendenti, dai top manager all’ultimo fattorino, di compiere un gesto di condivisione. Invece a Nicola è stata la famiglia cui recava il pacco di alimenti a offrire, benché indigente, una somma di denaro per aiutarlo in un momento di forte difficoltà. È lo spaccato di umanità uscito dall’assemblea. Miserie e fatiche, ma anche conquiste e scoperte. «La carità è il sacramento del servizio», ha detto l’Arcivescovo di Bologna aiutando a riprendere il “senso della caritativa”. Nemmeno a lui, come a don Giussani, piace la definizione di “volontari”: «Anche Amazon è capace di consegnare un pacco come si deve. Nella caritativa portiamo noi stessi e Colui che ci genera. Il gesto che noi compiamo contiene un significato che lo eccede e che non smettiamo mai di capire. È una scuola di carità, un legame di amicizia. Perché nel prendersi a cuore le ferite degli altri si risanano anche le nostre ferite. E a poco a poco cambia anche il volto delle nostre città».

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