Don Carrón al Meeting 2017.

Disarmati incontro agli altri, per offrire a tutti il contributo della fede

Il saluto di don Julián Carrón al cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, al Meeting 2017 per l'incontro "L'abbraccio della Chiesa all'uomo contemporaneo"

Eminenza carissima, appena tornato dal viaggio in Russia lei ha accettato il sacrificio ancora di essere qui. Noi la ringraziamo veramente di cuore.

La sua presenza ci fa sperimentare l’abbraccio della Chiesa, nostra madre.

Il messaggio che ha inviato a nome del Santo Padre ha accompagnato queste nostre giornate, vissute con il desiderio di essere «testimoni affidabili della speranza che non delude (…) con gli incontri, le mostre, gli spettacoli, e innanzitutto con la (…) stessa vita».

Io e i miei amici vogliamo cogliere l’opportunità che questo cambiamento d’epoca rappresenta per tutti per comunicare la gioia che ha provocato in noi l’incontro con Cristo, l’Unico che risponde all’attesa del nostro cuore dentro la vita della sua Chiesa, nella quale la Tradizione rimane viva attraverso la voce dello spirito.

Don Giussani diceva che «ciò che si sa o ciò che si ha diventa esperienza se quello che si sa o si ha è qualcosa che ci viene dato adesso: c’è una mano che ce lo porge ora, c’è un volto che viene avanti ora, c’è del sangue che scorre ora, c’è una risurrezione che avviene ora. Fuori di questo “ora” non c’è niente! Il nostro io non può essere mosso, commosso, cioè cambiato, se non da una contemporaneità: un avvenimento».

Cristo è ciò che abbiamo di più caro. In Sua compagnia «non abbiamo spazi da difendere», come il Papa ci ha detto nel suo messaggio, ma avanziamo disarmati incontro agli altri, per offrire a tutti il contributo che la fede può dare al cammino di ciascuno in questo tempo travagliato, ma soprattutto entusiasmante per ogni cercatore della verità.

Che cosa c’è di più desiderabile per un uomo - qualunque sia la situazione in cui si trova - dello sguardo di un uomo libero che lo abbraccia così come è, incondizionatamente? È la testimonianza più commovente che papa Francesco sta dando al mondo: con le sue parole e soprattutto con i suoi gesti rende contemporaneo lo sguardo di Cristo ai poveri del Vangelo. Per questo siamo qui ad ascoltare da lei - così vicino al cuore di Papa Francesco - il racconto di questo abbraccio all’uomo contemporaneo.

Le chiedo di riferire al Papa che non passa giorno senza che rivolgiamo al Padre che è nei Cieli una preghiera per lui.

Grazie, Eminenza!

don Julián Carrón