Paraguay. Il documento di CL per le elezioni

Il 22 aprile col 46,5% dei voti, ha vinto il conservatore Mario Abdo Benítez. A tutti i candidati, la comunità di Comunione e Liberazione ha chiesto di aver ben chiaro che «l’esercizio dell’autorità ha il suo culmine nel servizio alla comunità»

A pochi giorni dalle elezioni politiche si nota un clima meno effervescente rispetto alle precedenti elezioni. Conseguenza forse di una mancanza di interesse della cittadinanza nei confronti della politica? Eppure i due principali candidati alla presidenza sostengono proposte ben diverse tra loro per conquistare gli elettori.

D’altra parte, mai come ora sono state schierate in gran numero personalità assai note nel mondo dell’arte, dello spettacolo, delle attività sociali, del giornalismo e così via, nel tentativo forse di risvegliare quell’interesse che oggi pare assente o sopito.
Negli ultimi anni, la politica sembra aver fatto marcia indietro di fronte all’aggressività e all’onnipresenza di altre forme di potere, come quello finanziario e quello mediatico. È necessario rilanciare i diritti della buona politica, la sua indipendenza, la sua specifica capacità di servire al bene comune operando per ridurre le diseguaglianze, promuovendo il benessere delle famiglie con misure concrete, fornendo una salda struttura di diritti e doveri – equilibrando gli uni e gli altri – e rendendoli giuridicamente efficaci per tutti.

Di fronte a questo scenario, cosa cerca ogni cittadino nell’azione politica, anche se non milita direttamente in un partito o in una organizzazione sociale o politica? Persegue il bene comune. E non possiamo negare che questa sia un’esigenza che si pone nel momento stesso in cui ci associamo ad altri uomini per costruire un’opera. Diceva il Papa nel suo discorso nella Piazza del Popolo di Cesena il 1° ottobre 2017: «Questa armonizzazione dei desideri propri con quelli della comunità fa il bene comune». Ma per raggiungere questa consapevolezza, ciascuno deve mettere in gioco la propria persona e non accontentarsi di «osservare dal balcone». Né tantomeno possiamo pensare che questo compito sia delegabile ad altri.

Chiediamo che coloro che ci governeranno abbiano chiaro che l’esercizio dell’autorità ha il suo culmine nel servizio alla comunità. Al tempo stesso, questo servizio al bene comune è responsabilità di tutti, e a ciascuno di noi – senza eccezioni – tocca di vincere la tentazione dell’indifferenza, aprendo bene gli occhi e il cuore per imparare a vedere nell’altro una persona che ha una propria dignità, e aprendo bene le mani per avvicinarsi all’altro con rispetto e generosità, vincendo il nostro egoismo e la nostra paura di impegnarci; pronti a riconoscere che ogni idea, per buona che sia, deve essere verificata e rimodellata, confrontandola con la realtà.

Comunione e Liberazione Paraguay
Aprile 2018