Uno dei bambini sostenuti dal progetto (Foto Aldo Gianfrate)

Anche in Italia, accanto a chi ha bisogno

La campagna di raccolta fondi lanciata da Avsi pochi giorni fa per sostenere le famiglie in difficoltà con l'emergenza Coronavirus. Dalla rete di grandi donatori alla valorizzazione di chi già opera sul campo, ecco di cosa si tratta
Giorgio Paolucci

L’emergenza Covid ha moltiplicato le richieste di aiuto e ogni risposta appare, di per sé, inadeguata rispetto al bisogno che si manifesta e insieme necessaria per avviare un percorso di ripartenza. Fondazione Avsi ha deciso di valorizzare l’esperienza maturata in tanti anni in progetti di condivisione e sviluppo e di incrementare la collaborazione già in atto con alcune realtà radicate sul territorio.

All’emergenza sanitaria si è affiancata quella economica che sta colpendo molte famiglie e le parole «mai troppo lontani per incontrarsi» - che vengono usate per indicare solidarietà e prossimità a chi vive in Paesi lontani - diventano significative anche per il nostro. Anche chi non aveva mai conosciuto la povertà ora fa i conti con la difficoltà di arrivare a fine mese, di pagare le bollette, la spesa, gli strumenti necessari ai figli per la didattica a distanza che si è resa necessaria e che, verosimilmente, continuerà a esserlo.



In quest’ottica Fondazione Avsi, raccogliendo anche le sollecitazioni arrivate dalla rete dei suoi sostenitori, ha lanciato il progetto “Accanto a chi ha bisogno”, una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi che si articola in una serie di interventi in varie direzioni: sostegno psicosociale a circa 300 famiglie con minori che vivono situazioni di disagio economico-sociale, sostegno educativo a 400 studenti, aiuto economico e alimentare per 3000 nuclei familiari che hanno perso le fonti di reddito e interventi per aiutare piccoli imprenditori a poter ripartire dopo il periodo di lockdown. Infine, acquisto di attrezzature sanitarie per la riabilitazione e lo screening di pazienti colpiti da Covid agli Spedali Civili di Brescia e al Sacco di Milano.

«L’esperienza maturata in questi anni insegna l’importanza di lavorare in rete con chi è più prossimo al bisogno della gente e di valorizzare le realtà già presenti sul territorio», spiega Guido Calvi, responsabile del progetto: «Per questo, Avsi ha deciso di intensificare la collaborazione già in atto da tempo con la Cooperativa Martinengo, con l’Istituto delle Suore di Carità dell’Assunzione, con il centro di aiuto allo studio Portofranco, con i Banchi di Solidarietà e altre realtà in Lombardia, a Vicenza, Cesena, Roma e Napoli. Inoltre, insieme agli psicologi del nostro partner Resilience, verranno realizzati interventi di supporto psicosociale a favore delle famiglie coinvolte nel progetto: in questo momento è fondamentale che le persone non restino sole e vengano accompagnate e aiutate ad affrontare una realtà dura e per molti aspetti nuova e inattesa. In alcune città daremo il nostro contributo ai progetti promossi dalle amministrazioni comunali per il sostegno economico delle persone in difficoltà: piuttosto che creare interventi paralleli che corrono il rischio di risultare inefficaci, riteniamo più utile affiancare strategie di intervento già collaudate e che si sono rivelate capaci di rispondere ai bisogni in maniera significativa».

Il progetto potrà contare sul sostegno economico di donatori stranieri come la fondazione svizzera D’Harcourt e Usaid, l’agenzia del Governo americano per lo sviluppo con cui è in atto da tempo una proficua collaborazione in Africa, Medio Oriente e America Latina per interventi sulle politiche sanitarie e a favore di profughi e rifugiati.

LEGGI ANCHE Avsi e l'emergenza Covid nel mondo

L’obiettivo economico per la raccolta fondi che è partita in questi giorni è di 400mila euro, spiega Calvi: «È un obiettivo che speriamo di raggiungere facendo appello alla generosità dei tanti donatori che in questi anni hanno sostenuto e accompagnato il nostro lavoro nei Paesi in cui stiamo continuando a operare misurandoci con l’emergenza Covid, un’emergenza che in questo periodo ha investito massicciamente l’Italia».