Callisto I in una scultura <br>della cattedrale di Reims.

CALLISTO I Una casa di misericordia aperta ai peccatori

Comincia la serie di Tracce.it dedicata ad alcuni dei più significativi Papi della storia. Nella prima puntata, uno sguardo al III secolo. Dove, tra eretici e antipapi, s'incontrano anche grandi santi
Eugenio Russomanno

Fedele alla tradizione e, al tempo stesso, aperto al nuovo che l'epoca richiedeva. Così può essere descritto il pontificato di Callisto I (217-222), sedicesimo Papa della Chiesa cattolica.
Chi era e quale posto ha avuto nella storia della Chiesa? Le notizie sulla sua giovinezza sono contraddittorie e le fonti non permettono la ricostruzione della verità: quasi tutto quello che sappiamo, infatti, lo dobbiamo a due "nemici" di Callisto I, Tertulliano e l'antipapa Ippolito, che non sono fedeli alla verità storica.
Il nostro racconto, pertanto, parte dal Papa Zefirino (199-217) che, per motivi sostanzialmente ignoti, scelse Callisto come suo segretario e consigliere. Callisto fu nominato, tra l'altro, amministratore del cimitero ufficiale della Chiesa sulla via Appia: fece costruire e organizzò le catacombe - oggi da lui prendono il nome di catacombe di san Callisto -, dove vennero sepolti vari pontefici e moltissimi martiri cristiani del III secolo.
Alla morte di Zefirino, Callisto fu eletto Papa (217), passando così dalla cura dei morti a quella dei vivi. A lui e alla sua grande devozione a Maria si deve la costruzione della basilica di Santa Maria in Trastevere, la prima chiesa dedicata alla Madonna.
Alla sua elezione, seguì rapidamente l'elezione a Vescovo di Ippolito, che sarebbe diventato il primo antipapa della storia. Come osserva John N.D. Kelly nel Grande dizionario illustrato dei Papi, «questo pontificato fu amareggiato dalle continue dispute con l'antipapa, che lo accusò di modalismo e di lassismo in materia di disciplina». Il modalismo è un'eresia secondo la quale nella Trinità vi sono tre modi della medesima ipostasi, della medesima sostanza, della medesima incarnazione, e non tre distinte persone: per debellarla, fu proprio Callisto a scomunicare Sabellio, la guida spirituale del modalismo. «Ippolito contestò ancora Callisto riguardo al suo governo ecclesiastico - continua Kelly -: lo rimproverava di permettere ai Vescovi colpevoli di gravi mancanze di rimanere in carica; di concedere l'ordinazione a individui che erano stati sposati due o persino tre volte; di non condannare i preti che si sposavano; di ritenere validi i matrimoni - non permessi dalla legge romana - fra donne di ceto elevato e uomini di condizione più bassa; di riammettere nella Chiesa, senza pretendere una penitenza preliminare, i convertiti da sette eretiche o scismatiche». La verità è che Callisto I conosceva e voleva la Chiesa della misericordia di Cristo: la Chiesa per lui è una dimora - sia per i santi che per i peccatori -, che a tutti offre in modo misericordioso la possibilità della riconciliazione dopo il peccato.
Com'è avvenuto con lo stesso Ippolito, morto martire nel 235 e... ammesso dalla Chiesa nel calendario universale dei santi, a fianco a san Callisto I (uno è ricordato il 14 ottobre, l'altro il 13 agosto). La morte di Callisto I è così descritta nel Martirologio Romano: «14 ottobre. A Roma, sulla via Aurelia, il natale del beato Callisto I, Papa e martire, il quale per ordine dell'imperatore Alessandro, dopo essere stato lungamente tormentato nel carcere con la fame, ed ogni giorno percosso con bastoni, finalmente fu precipitato da una finestra della casa in cui era custodito, e sommerso in un pozzo, e così meritò il trionfo della vittoria».