Papa Fabiano dipinto <br>da Giovanni di Paolo (1475).

FABIANO Un Papa arrivato dalla campagna

Continua la serie di Tracce.it dedicata ad alcuni tra i più significativi Papi della storia. Nella terza puntata, la vicenda di un Pontefice che, in lotta con l'impero, avrebbe dato la sua vita per la vittoria di Cristo
Eugenio Russomanno

Il suo pontificato coincise con un periodo di pace: l’imperatore Gordiano III (238-244) aveva sospeso la persecuzione dei cristiani e l’imperatore Filippo l’Arabo (244-249) era addirittura un simpatizzante dei cristiani. Così papa Fabiano ebbe la possibilità di dedicarsi alla organizzazione interna della Chiesa.
Il singolare episodio della sua elezione è riportato dallo storico Eusebio: mentre il clero era riunito per eleggere il Papa, una colomba bianca scese dal cielo e si posò sulla testa di Fabiano, un contadino che per caso si trovava a Roma. Questo avvenimento fu interpretato come un segno per indicare la persona scelta dallo Spirito Santo a capo della Chiesa; era il 10 gennaio 236. Un laico, quindi: come riporta il Martirologio Romano, «san Fabiano da laico fu chiamato per grazia divina al pontificato...».
Ottimo amministratore, papa Fabiano divise Roma in sette distretti ecclesiastici e a capo di ciascuno pose un diacono coadiuvato da un suddiacono e da sei giovani assistenti: «Diede così alla Chiesa romana una struttura articolata, più adatta a far fronte all’aumento dei suoi membri», scrive John Kelly nel Grande Dizionario Illustrato dei Papi.
Energico e lungimirante, Fabiano fu un grande Papa, di cui parlarono con ammirazione e rispetto tutti i contemporanei. Il periodo di pace diede inoltre a papa Fabiano la possibilità di accrescere sempre più l’importanza del Vescovo di Roma all’interno della Chiesa, di organizzare meglio i lavori di costruzione dei cimiteri e di adoperarsi per far ritornare a Roma, dalla Sardegna, i corpi di papa Ponziano e dell’antipapa Ippolito.
Nel 250 divenne imperatore Decio, che prese il potere con un programma di rafforzamento interno dell’Impero, contro le invasioni dei Barbari: per l’imperatore Decio, significava tra l’altro il ritorno all’antica religione romana, anche perché l’accresciuta autorità del Vescovo di Roma dava fastidio.
Un decreto stabilì che tutti i sudditi dovevano proclamare solennemente e pubblicamente la loro adesione al paganesimo tradizionale. I cristiani si rifiutarono di compiere questo gesto e vennero nuovamente perseguitati: tra i primi a rifiutare questa imposizione ci fu papa Fabiano, che l’imperatore vedeva come nemico e rivale. Fabiano venne arrestato e lasciato morire di fame e sete in carcere. Fu sepolto nella cripta papale del cimitero di San Callisto: secondo il Martirologio Romano, la sua morte - il dies natalis - cade il 20 gennaio 250, giorno della sua festa.