Stefano II riceve il messaggero di Pipino il Breve.

STEFANO II Ecco come nacque lo Stato Pontificio

Continua la serie su alcuni tra i più significativi pontefici della storia. Nella diciottesima puntata la vicenda del Papa che, per primo, prese le distanze dall'impero di Bisanzio. Per stringere amicizia con Pipino, re dei Franchi
Eugenio Russomanno

Il pontificato di Stefano II (752-757) è stato breve ma storicamente importante. Osserva John Kelly nel Grande Dizionario illustrato dei Papi: «Il suo pontificato assisté non soltanto al distacco del papato da Bisanzio e al suo passaggio sotto la protezione del regno dei Franchi, ma anche alla formazione dello Stato pontificio».
L’occasione per il cambio di rotta, che aprì veramente un nuovo corso nella storia europea, fu offerta paradossalmente dall’ostilità del re longobardo Astolfo (749-756), che dopo aver conquistato Ravenna giungeva alle porte di Roma. Stefano, anziché chiedere aiuto a Bisanzio, rivolse la sua supplica a Pipino III, re dei Franchi (751-768). «Il papato, che fino ad allora si era sempre appoggiato a Bisanzio, si staccò definitivamente dall’impero d’Oriente e si rivolse completamente all’Occidente, rappresentato dal regno dei Franchi», scrive August Franzen nella Storia della Chiesa. Pipino da parte sua diede una risposta affermativa: offriva la potenza politico-militare franca al servizio e alla protezione della Chiesa. Il viaggio dall’Italia in Francia che il Papa intraprese simboleggiò lo sciogliersi del papato dall’impero (bizantino-romano) e il passaggio storico dal periodo bizantino a quello franco».
Il 6 gennaio 754 Stefano fu “ossequiosamente” accolto da Pipino in Francia: il Papa ebbe modo di chiedere al re l’aiuto necessario per contrastare la minaccia longobarda in Italia. Pipino rispose positivamente alla richiesta di aiuto del Papa: in una celebre “promessa di donazione”, che purtroppo non possediamo più nel suo testo originale, Pipino si impegnò a restituire a Stefano II tutti i territori dell’Italia centrale, che egli avrebbe preso ai longobardi. Nasceva così il futuro Stato pontificio.
Secondo qualche studioso, per l’occasione Stefano avrebbe prodotto, ad avvalorare l’autenticità delle sue richieste e la legittimità della fondazione di uno Stato pontificio, la cosiddetta Donazione di Costantino: oggi sappiamo che si tratta di un documento spurio, di un falso redatto probabilmente tra il 750 e il 760; l’autore ignoto, probabilmente la cancelleria pontificia, lo presenta come un decreto emanato da Costantino con il quale l’imperatore cedeva al Papa il dominio temporale su Roma, sull’Italia e sull’Occidente. Il Glossario Lanczowski-Ricchetti molto semplicemente annota: «In realtà, lo Stato pontificio ebbe l’origine più naturale della storia: fu il popolo romano, praticamente abbandonato dalle autorità civili, che durante le invasioni barbariche si rivolse al Papa e al suo prestigio».
Così, tra Stefano e Pipino vi fu un reciproco accordo: Pipino si impegnava a proteggere la Chiesa romana, riconoscendone il dominio temporale in Italia, e Stefano (il 28 luglio 754) ungeva solennemente Pipino quale protettore di Roma, patricius romanorum. Mantenendo la sua promessa, Pipino scese in Italia e sconfisse una prima volta - prima pace di Pavia - ed una seconda volta - seconda pace di Pavia - il re longobardo. Era ormai nato ufficialmente il nuovo Stato pontificio e Stefano II ne era il fondatore.