John Milbank.

MILBANK «Noi scopriremo il Ratzinger vero»

Dal 16 al 19 settembre, in Gran Bretagna il Papa compie una delle visite più importanti del suo pontificato. In quest'intervista ad "Avvenire", il grande teologo anglicano spiega perché
Nello Scavo

«Un’opportunità, per il Papa e per il Regno Unito». Il teologo anglicano John Milbank, professore di religione, politica ed etica all’Università di Nottingham, ne è certo: «Il viaggio di Benedetto XVI nella nostra terra riserverà molte sorprese: dal dialogo con la Chiesa anglicana alla reale percezione che l’opinione pubblica ha del mondo cattolico e del suo capo».

A leggere i giornali inglesi non si direbbe. Si preparano anche delle contestazioni. Cosa le fa credere che le cose andranno bene?
Innanzitutto la presenza di Benedetto XVI sarà una buona occasione per pregare, e per pregare insieme, cattolici ed anglicani. Inoltre credo che il Pontefice certamente sarà in grado di riportare a verità l’immagine che di lui e della Chiesa cattolica si è fatta la stampa britannica, specialmente dopo il polverone sollevato dallo scandalo pedofilia. Contro il Santo Padre vi è in Inghilterra un pregiudizio nato sin dai tempi della sua elezione, e gli episodi che hanno coinvolto sacerdoti e vescovi non hanno fatto altro che alimentare un’idea distorta del Papa e dei cattolici.

In che modo questa percezione sta cambiando?
Non si può generalizzare, ma basta osservare i molti casi di anglicani che nonostante le campagne di discredito scelgono il cattolicesimo. È evidente che il punto di vista dei media non è quello di tutta l’Inghilterra; e questo i mezzi di comunicazione potrebbero cominciare a comprenderlo una volta per tutte proprio con il viaggio apostolico di Benedetto XVI.

Come spiega il fenomeno dei credenti che lasciano le assemblee anglicane per frequentare le parrocchie cattoliche?
Molti, compreso me, guardano con sempre maggiore interesse alla Chiesa di Roma e tanti scelgono di diventare cattolici. Non si tratta ancora di un movimento collettivo, ma di scelte individuali che possono maturare in seguito a motivazioni - teologiche, spirituali, vocazionali e perfino di protesta - molto diverse a seconda delle persone. Peraltro, all’interno della Chiesa anglicana esiste e cresce una forte divisione.

Per quale ragione?
Certamente molti fedeli non sono affatto contenti di scelte come il sacerdozio femminile, le “innovazioni” liturgiche ed altro. Vi sono poi settori ultraconservatori che, ovvio, non si battono per favorire il dialogo interno e, men che meno, con le altre confessioni cristiane. Dunque per tanti il “ritorno” alla Chiesa cattolica sta diventando un percorso quasi naturale.

Teme che la beatificazione del cardinale John Henry Newman, che da sacerdote anglicano divenne poi cattolico, possa avere ripercussioni negative sulle relazioni tra le due Chiese?
Al contrario, ritengo che gli anglicani stiano vivendo favorevolmente questo momento. Esclusi, come dicevo, gli ultraconservatori impassibili e ostici a qualsiasi appello al dialogo, la gran parte però è orgogliosa di poter sostenere che la beatificazione di Newman in realtà confermi quanto egli abbia contribuito per un anglicanesimo, e poi per un cattolicesimo, davvero moderni. Dal mio punto di vista Newman è stato e resta, al contrario di quanto altri sostengono, un testimone e un segno di unità. In fondo può essere considerato come appartenente ad entrambe le comunità e la sua eredità ci spingerà sempre più verso l’unità dei cristiani e il risveglio del sentimento cristiano nel Regno Unito.

Torniamo ai mass media. Come prevede che si occuperanno del viaggio del Papa?
Credo che ci sia un grande interesse, in parte motivato proprio dal trovarsi in casa il capo di quella Chiesa troppe volte, ingiustamente ed esageratamente, accusata nella sua interezza per fatti che non sono responsabilità comune. Per questa ragione non nascondo di avere qualche preoccupazione circa la possibilità che le parole del Papa possano essere travisate o strumentalizzate. Qualcosa però mi dice che il Pontefice coglierà di sorpresa molti commentatori.

In che modo?
Parlare apertamente del valore della famiglia, della persona umana, dei giovani, della difesa della vita e della promozione del dialogo con gli anglicani, con le altre confessioni cristiane, con altre religioni e culture: ecco, tutto questo in un Paese come il nostro non lascerà indifferente neanche certa stampa.
(da Avvenire, 15 settembre 2010)