Cristiani pregano in un garage (una delle foto <br> in mostra).

IN MOSTRA Le pietre vive del Medio Oriente

Decine di scatti per raccontare la situazione dei cristiani in una delle regioni più delicate. Una delle tante iniziative che accompagneranno il Sinodo dei Vescovi. Ecco una fotogallery in anteprima
Niccolò De Carolis

Volti scuri con gli occhi chiusi, decine di mani alzate con rosari. Sono indiani emigrati in Arabia Saudita, la “chiesa” in cui pregano è un garage di un villaggio dormitorio. Poco più in là, una folla di credenti attorno al crocefisso in una parrocchia a Gaza. E, a fianco, un uomo inginocchiato in un cimitero nella steppa dell’Azerbaijan.
Sono solo alcune delle foto della mostra Abana - Padre Nostro (dal 10 al 24 ottobre a Roma, Sala Pio X, via della Conciliazione 5), promossa dalla Custodia di Terra Santa e delle Edizioni Terra Santa in occasione del Sinodo sul Medio Oriente. Una serie di video e reportage sulle comunità cristiane di Israele e territori palestinesi, Penisola Arabica, Iran, accompagnati da dati e testimonianze della presenza dei fedeli in questi Paesi e sulle loro condizioni di vita.
La mostra, che verrà inaugurata domenica 10 da padre Pierbattista Pizzaballa, custode di Terra Santa, è solo una parte di un evento culturale più ampio, dal titolo “Sguardi sui cristiani del Medio Oriente”, cui partecipano vescovi, scrittori, religiosi e giornalisti. Due settimane di iniziative, tra presentazioni di libri, documentari su testimoni come monsignor Luigi Padovese (il vicario apostolico dell’Anatolia assassinato lo scorso giugno), incontri sulle opere cristiane nel campo dell’educazione e della sanità.
«Nella fase organizzativa abbiamo notato che c’è un grande desiderio di conoscere il Medio Oriente, ma anche del Medio Oriente a farsi conoscere», ha detto Carlo Giorgi, redattore delle Edizioni Terra Santa.
All’origine dell’iniziativa, come dell’intero Sinodo, sta il pellegrinaggio di Benedetto XVI in Terra Santa nel maggio 2009. In quei cinque giorni, tra Gerusalemme, Nazareth e Betlemme, il Papa parlò a capi politici e religiosi, ma soprattutto incontrò le comunità cristiane. «La loro situazione in Medio Oriente è problematica», spiega Giuseppe Caffulli, direttore del bimestrale Terra Santa: «È una piccola minoranza, fragile e dispersa, anche se qualche segnale di speranza non manca. E la visita del Papa ha infuso coraggio e sostegno». Al rientro, Benedetto XVI decise di convocare per l’anno successivo un’Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente. Una scelta che oggi padre Pizzaballa commenta così: «È il primo Sinodo non continentale, dedicato ad una sola regione: un segno concreto di come la Chiesa sia vicina a questa realtà così problematica. I cristiani della regione sono noti per il fatto che, pur essendo pochi, non sono sempre uniti. E quella della comunione potrebbe essere un’importante pista di lavoro». Da qui, l’idea di organizzare, in concomitanza con il Sinodo, una rassegna di incontri che non si limitasse ad un approfondimento storico-geografico, ma che fosse, come spiega Giorgi, «un’occasione per far incontrare le pietre vive che sono in Terra Santa». Pietre che, nonostante le difficoltà, non vogliono andare via.

La mostra Abana-Padre Nostro. Sguardi sui cristiani del Medio Oriente si terrà a Roma dal 10 al 24 ottobre presso la sala Pio X, via della Conciliazione 5/via Ospedale. Sarà aperta al pubblico 15.00-21.30; l'ingresso è libero. È promossa dalle Edizioni Terra Santa, in collaborazione con Pax Christi Italia e il Centro Helder Camara.

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