L'arcivescovo di Taranto Filippo Santoro.

Un brasiliano a Taranto

Il 29 giugno il Papa consegna il pallio all'arcivescovo Filippo Santoro, tornato in Italia dopo 27 anni di missione. Lo accompagnano 850 fedeli della diocesi pugliese. «Voglio portare al Santo Padre l'immagine della nostra Chiesa viva»
Andrea Tornielli

«Voglio portare al successore di Pietro l’immagine viva della nostra Chiesa di Taranto, diversa dalla Chiesa raccontata e infangata negli ultimi tempi. Consegno a Benedetto XVI tutte le persone che in questi mesi ho visitato e incontrato: porto con me le periferie, le industrie, i disoccupati, gli ammalati, i giovani delle nostre scuole, i carcerati che proprio in questi giorni affrontano condizioni difficilissime di detenzione, i senza tetto, le famiglie toccate dal lutto. Porto anche al Santo Padre l’entusiasmo dei nostri giovani, il sorriso dei nostri bambini, la vitalità delle comunità parrocchiali e dei movimenti ecclesiali, che, fra tradizione e fede vissuta quotidianamente, continuano a portare nel mondo l’abbraccio di Cristo…».

È un passaggio delle breve lettera che Filippo Santoro – da sei mesi arcivescovo di Taranto dopo essere stato per 27 anni in Brasile prima come sacerdote Fidei donum di Comunione e Liberazione e poi come vescovo – ha inviato ai fedeli della sua diocesi spiegando loro il significato della consegna del pallio che avverrà il 29 giugno. Quella dei tarantini sarà una delle delegazioni più folte presenti in basilica: sono previste 850 persone. «Abbiamo pensato di fare un vero e proprio pellegrinaggio alle basiliche romane – spiega l’arcivescovo a Vatican Insider – e la risposta della gente è stata straordinaria».

LEGGI L'ARTICOLO SU VATICAN INSIDER